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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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E’ certo, quindi, come ben ricordato dal teste De Luca nel corso delle sue<br />

dichiarazioni, e come in un primo momento sostenuto dallo stesso imputato all’udienza<br />

dell’11/11/1994, che la decisione di rilasciare il Gambino era stata adottata ed eseguita la<br />

stessa sera del 12 ottobre 1979, quando il predetto dopo essersi recato dal proprio legale<br />

aveva fatto ritorno in albergo trascorrendovi la notte.<br />

E’, altresì, provato dalle dichiarazioni del De Luca, confermate dallo steso imputato,<br />

che era stato il dott. Contrada a dirgli di rilasciare il Gambino e ciò aveva fatto asserendo di<br />

avere ricevuto direttive in tal senso dal G.I. di Roma dott. Imposimato.<br />

Tale assunto, totalmente smentito dalle risultanze acquisite, non risulta in alcun<br />

modo neppure dal rapporto a firma del dott. Contrada inviato all’A.G. il 21 Ottobre 1979: è,<br />

infatti, notorio per gli addetti ai lavori che ogni qualvolta la Polizia Giudiziaria riceve<br />

specifiche direttive in ordine ad un’attività investigativa, specie se si tratti della disposizione<br />

di arrestare o di non arrestare qualcuno, ne faccia espressa menzione nel relativo rapporto<br />

con espressioni del tipo “ come da direttive ricevute da...- o secondo intercorse intese<br />

verbali con....”, mentre nessun cenno in tal senso alle pregresse intese con il giudice<br />

Imposimato risulta nel citato rapporto .<br />

L’imputato ha tentato, poi, di sostenere la propria tortuosa linea difensiva asserendo<br />

che in ogni caso alla data del 12 ottobre non vi sarebbero stati gli elementi per trarre in<br />

arresto il Gambino, ma il dott. De Luca, che aveva assunto l’iniziativa di bloccare a Palermo<br />

il Gambino dopo che il maresciallo della P.S. Curcio aveva consentito di rintracciarlo in un<br />

albergo cittadino, aveva suggerito di trovare un pretesto per trattenere il Gambino avendo<br />

ben ravvisato un collegamento tra l’arresto avvenuto a Roma tre giorni prima dello Spatola<br />

per la vicenda Sindona e la presenza a Palermo del cugino Giovanni Gambino.<br />

Lo stesso imputato ha dichiarato di avere totalmente condiviso l’opinione del dott.<br />

De Luca che fosse opportuno trarre in arresto tale soggetto, collegandone la presenza a<br />

Palermo all’avvenuto arresto dello Spatola (v. dich. rese all’ud. dell’11/11/1994e all’ud. del<br />

16/12/1994) ma ha infondatamente tentato di ricondurre al G.I. di Roma la direttiva di<br />

rilasciare il soggetto che egli stesso aveva riferito, mentendo, al dott. De Luca.<br />

Dalle annotazioni presenti nell’agenda dell’imputato è possibile evincere che lo<br />

stesso 9 Ottobre 1979 il dott. Contrada era stato incaricato di eseguire alcuni atti di indagine<br />

nell’ambito dell’inchiesta Sindona ed infatti, in esecuzione di decreto di perquisizione e<br />

sequestro emesso dal Procuratore della <strong>Repubblica</strong> di Roma in data 9/10/1979, erano stati<br />

rinvenuti nelle abitazioni palermitane di Spatola Vincenzo e Spatola Rosario documenti utili<br />

ai fini delle indagini sul sequestro Sindona; nelle dichiarazioni rese alla Polizia di Palermo il<br />

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