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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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ha dichiarato che il dott. Contrada aveva aderito alla richiesta del Questore Epifanio perchè<br />

nessun funzionario si era detto pronto ad assumere tale responsabilità, “nessuno si era<br />

offerto spontaneamente alla successione nella dirigenza della Squadra Mobile dopo<br />

l’uccisione di Boris Giuliano” (cfr. ff. 151 e 152 ud. cit.).<br />

Il teste Vincenzo Boncoraglio ha ulteriormente ribadito che “ dopo l’omicidio del<br />

dott. Giuliano si venne a creare una situazione di emergenza.... ci fu uno sbandamento,<br />

fummo colpiti un po' tutti perchè si diede un valore emblematico all’omicidio del dott.<br />

Giuliano: si colpì il capo della Mobile, noi interpretammo il messaggio come diretto un po'<br />

a tutti noi “; per fronteggiare tale situazione i vertici istituzionali, invece di nominare il<br />

nuovo dirigente tra i “naturali” candidati alla successione di Boris Giuliano, avevano<br />

ritenuto di affidare temporaneamente l’incarico al dott. Contrada, considerato il punto di<br />

riferimento dagli uomini della tradizionale struttura investigativa della Squadra Mobile<br />

palermitana (cfr. ff. 74 e ss. ud. 10/1/1995).<br />

Il teste Giovanni Epifanio ha dichiarato che, subito dopo l’omicidio del dott.<br />

Giuliano si era recato, unitamente al dott. Contrada, dal Procuratore della <strong>Repubblica</strong><br />

dell’epoca, dott. Gaetano Costa, prospettandogli la necessità di procedere ad un’operazione<br />

di Polizia giudiziaria che rappresentasse una risposta di politica criminale al gravissimo fatto<br />

delittuoso verificatosi (“ il Questore non poteva restare inerte dopo la morte del suo capo<br />

della Mobile, qualche cosa si doveva fare”); il Procuratore, che aveva totalmente condiviso<br />

tale esigenza (“ fu favorevolissimo”), aveva consigliato di predisporre un rapporto di<br />

denuncia, che concepiva almeno in parte come rapporto con arresti in flagranza per il reato<br />

associativo, suggerendo di limitare all’essenziale i nominativi dei mafiosi da individuare tra<br />

gli obiettivi piu’ pericolosi (cfr. ff. 28 e ss. 57 e ss. ud. cit.).<br />

Quando nel Dicembre del 1979, trascorsi già cinque mesi dall’omicidio Giuliano, il<br />

Questore Epifanio aveva lasciato la sede di Palermo, la denuncia non era stata ancora<br />

inoltrata all’A.G. ed il teste Epifanio ha dichiarato che, pur avendo piu’ volte sollecitato il<br />

dott. Contrada, questi aveva addotto la “delicatezza” dell’operazione e sostanzialmente<br />

aveva “preso tempo” (cfr. ff. 56 e ss. ud. cit.).<br />

Il medesimo teste ha aggiunto che nel Novembre del 1979, così come prima erano<br />

arrivate telefonate di minacce a carico di Giuliano, erano pervenute, con una certa<br />

frequenza, minacce anonime anche per Contrada e questi, dopo circa due mesi dalla sua<br />

nomina “ad interim”, aveva sollecitato il Questore alla nomina del dott. Vasquez o del dott.<br />

De Luca alla dirigenza della Squadra Mobile mentre il Questore aveva ritenuto corretto<br />

riservare la nomina del nuovo dirigente al suo successore che di lì a poco sarebbe stato<br />

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