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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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gli aveva riferito le testuali parole: “ ancora questa storia? ma questa è stata chiarita a suo<br />

tempo”; ha ricordato che per raccogliere i dati relativi al Tumino si erano recati a Palermo,<br />

presso l’ufficio dell’Alto Commissario e quindi presso l’ufficio anagrafe di Ragusa; ha<br />

dichiarato che a casa del Tumino non avevano trovato nessuno e che avevano appreso “in<br />

giro da alcuni passanti” che il Tumino poteva essere rintracciato in ufficio; ha sostenuto<br />

che il Tumino aveva riferito quanto segue: mentre era in attesa con il Tognoli per fare<br />

colazione presso l’hotel “Ponte” la mattina del 12 Aprile 1984 il Tognoli era stato chiamato<br />

al telefono; quando era uscito dalla cabina telefonica era apparso visibilmente alterato; il<br />

Tumino era quindi uscito per comprare un giornale in edicola e quando era ritornato aveva<br />

trovato Tognoli in compagnia di una persona di circa quaranta, quarantacinque anni, vestita<br />

elegantemente, con capelli piu’ lunghi del normale, stempiato e brizzolato; dopo avere<br />

dialogato con questa persona Tognoli aveva proposto al Tumino di precederlo da un cliente<br />

dove si riproponeva di raggiungerlo dopo poco, in realtà da quel momento il Tumino non<br />

aveva piu’ rivisto Tognoli; il Sebastiani ha dichiarato che tali dichiarazioni erano state<br />

trascritte in una relazione che lui aveva consegnato a Roma al dott. De Luca il quale, a sua<br />

volta avrebbe dovuto consegnarla al dott. Misiani; in una seconda occasione, che il<br />

Sebastiani non è stato in grado di collocare con certezza se in epoca contestuale ovvero<br />

successiva alla missione di Ragusa, ha dichiarato di avere effettuato una seconda missione a<br />

Cefalu’ insieme a Buccoliero ed al Magg. della Guardia di Finanza Michele Adinolfi,<br />

principale responsabile dell’accertamento da compiere; anche l’esito di tale accertamento<br />

che il teste ha genericamente ricondotto ad un rapporto di parentela tra Tognoli e Di Paola e<br />

ad una comune frequenza di un istituto scolastico, era stato trascritto in un appunto che egli<br />

aveva personalmente consegnato al dott. De Luca il quale nel riceverlo aveva detto : “<br />

questa la diamo al dott. Misiani, non so cosa ne voglia fare”; ad esplicita domanda<br />

finalizzata ad accertare se oltre quelli riferiti fossero stati eseguiti ulteriori accertamenti, il<br />

teste ha risposto in modo categorico negativamente (Domanda: “Quindi gli accertamenti<br />

che avete fatto voi sono stati: l’esame del Tumino a Ragusa e poi gli accertamenti a<br />

Cefalu’? Nient’altro?” Risposta: “ Nossignore” cfr. ff. 26 e ss. ud. 18/10/1994).<br />

Il teste Michele Adinolfi, escusso all’udienza del 31/3/1995, tenente col. dei C.C. nel<br />

1989 in forza all’Alto Commissario a Roma, ha dichiarato di avere ricevuto l’incarico di<br />

recarsi a Cefalu’ dal dott. Di Maggio al fine di verificare se il Tognoli avesse frequentato un<br />

istituto tecnico insieme a tale Cosimo Di Paola; ha affermato che “ il dott.Di Maggio<br />

coordinava tutta l’attività investigativa su questa vicenda”, ma non ha escluso che della<br />

stessa si interessasse anche il dott. Misiani; ha affermato di ricordare di avere effettuato da<br />

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