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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Verifica dell’attendibilità estrinseca del collaboratore di giustizia<br />

Pietro Scavuzzo.<br />

L’episodio riferito dal collaborante, fondato per lo piu’ su fatti vissuti<br />

personalmente, si basa anche su alcune notizie apprese da Salvatore Tamburello, soggetto di<br />

cui s’ è già parlato nel presente processo (cfr. dichiarazioni Marchese) quale reggente in<br />

luogo del potente capo-mafia di Mazara Del Vallo, Agate Mariano, legato direttamente al<br />

Riina Salvatore di cui aveva favorito la latitanza (v. vicenda relativa all’affitto della villa di<br />

Borgo Molara).<br />

All’udienza del 20/9/1994, l’imputato nel negare di essersi mai incontrato<br />

nell’occasione descritta con lo Scavuzzo e gli altri soggetti da questi indicati, ha anche<br />

dichiarato di non avere mai svolto indagini su Tamburello Salvatore e sugli uomini della sua<br />

cosca (cfr. f. 65 ud. cit.- alla precedente udienza del 26/5/1994 aveva accennato alla<br />

possibilità che di tale soggetto si fosse potuto occupare il Centro S.I.S.D.E. di Palermo - cfr.<br />

f. 184 ud. cit.- all’udienza del 25/11/1994 ha ricordato che del soggetto si era occupato il<br />

S.I.S.D.E. in collaborazione con organi di P.G. e con personale del Centro di Palermo- ma<br />

che le indagini erano state seguite prevalentemente dal dott. Narracci).<br />

Il teste Lorenzo Narracci, citato dalla difesa, all’udienza del 27/1/1995, nel riferire<br />

sull’attività informativa-operativa posta in essere dal “Coordinamento gruppi ricerca<br />

latitanti”, ufficio del S.I.S.D.E. dipendente dalla Direzione Centrale, diretto dal 1987 al<br />

1991 dall’imputato, ha dichiarato che dall’epoca della detenzione di Agate Mariano (dal<br />

1990), il predetto ufficio aveva individuato il Tamburello quale reggente della famiglia<br />

mafiosa di Mazara Del Vallo al posto di Agate Mariano e che nel corso di successive<br />

indagini, attraverso riscontri informativi-confidenziali, si era pervenuti alla ipotesi che anche<br />

Salvatore Riina avesse potuto trovare ospitalità nella zona del trapanese; ha specificato che<br />

il dott. Finocchi, all’epoca Capo di Gabinetto del Servizio, aveva autorizzato direttamente il<br />

dott. Contrada a procedere ad un’attività operativa a carico del Tamburello che prevedeva il<br />

ricorso ad intercettazioni ambientali e telefoniche con l’ausilio di uomini e mezzi tecnici di<br />

provenienza del servizio, che era stata potenziata proprio nei primi mesi del 1991; a<br />

specifica domanda posta dalla difesa il teste ha ribadito che il dott. Contrada era informato<br />

di tale attività che riguardava il Tamburello (cfr. ff. 153 e ss. ud. 27/1/1995).<br />

Appare singolare la coincidenza temporale tra le notizie riferite dallo Scavuzzo e la<br />

circostanza che il dott. Contrada, tramite il S.I.S.D.E, nel medesimo periodo si occupava del<br />

Tamburello, risultando assai poco credibile, sulla base della testimonianza resa dal dott.<br />

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