PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Ha fatto riferimento a colloqui protrattisi per un periodo continuativo di circa
quattro, cinque sei giorni, una settimana al massimo, il cui contenuto sarebbe stato registrato
in circa ventisei, ventisette bobine, e ad una definitiva interruzione del rapporto con lo
Spatola determinata da una causa ben diversa da quella addotta dal collaborante (cfr. ff. 185-
189 ud. cit. - anche su tale punto il ricordo del teste appare errato perchè dalle cassette
relative ai colloqui investigativi avuti dallo Spatola presso la struttura dell’Alto
Commissario è stato possibile accertare che, dopo quelli del 10 e dell’11 Novembre 1989 ve
ne furono altri in data 6/12/1989- 24/1/1990- 9/2/1990- 12/3/1990 e 3/10/1990).
Egli ha, infatti, sostenuto che un giorno il m.llo Ciavattini, cui il collaborante era
stato affidato per l’assistenza logistica, gli aveva riferito che lo Spatola era in “crisi di
astinenza” e pretendeva di avere del denaro per acquistare cocaina (cfr. f. 187 ud. cit.). Lo
Spatola avrebbe, poi, confermato tale richiesta in presenza sua e del m.llo Ciavattini; lo
stesso De Luca avrebbe riferito la cosa al dott. Sica ed a seguito di ciò sarebbe cessata la
collaborazione (cfr. ff. 188- 216 e ss. ud. cit.). Ha escluso che vi fossero stati altri precedenti
momenti di tensione nel rapporto con il collaborante e quando il Presidente gli ha reso noto
che lo Spatola aveva sostenuto di avere esitato nella collaborazione dopo avere visto il dott.
D’Antone affacciarsi alla porta del suo ufficio, tanto che lo stesso De Luca aveva dovuto
condurlo dal dott. Sica, il teste ha affermato “è tutto falso” (cfr. f. 230 ud. cit.).
Il teste Sica, esaminato sul punto, ha dichiarato di potere escludere di avere mai
appreso dal dott. De Luca notizia di simili richieste da parte dello Spatola e, posto a
confronto su tale circostanza con il dott. De Luca, all’udienza del 23/6/1995, ha ribadito con
decisione tale sua affermazione, mentre il teste De Luca ha confermato di avergli riferito
che Spatola “ bussava denaro, era in crisi di astinenza e ritenevamo che chiedesse denaro
per acquistare droga” (cfr. ff. 69 e ss. ud. 23/6/1995 - esito confronto ff. 102 e ss. ud. cit.).
Anche il teste Ciavattini ha smentito quanto affermato dal dott. De Luca, escludendo
di avergli mai riferito che lo Spatola fosse in crisi di astinenza e richiedesse denaro per tale
motivo (cfr. ff. 18 e ss. ud. 28/3/1995).
Ha precisato che, nel periodo della sua definitiva sottoposizione alla protezione
dell’Alto Commissario, lo Spatola avanzava spesso richieste di denaro ma sempre
adducendo esigenze di natura familiare (tale circostanza è anche documentalmente acclarata
nell’appunto in data 14/12/1989, acquisito in atti, nel quale si da atto di serie esigenze
familiari palesate dal collaborante- cfr. documentazione estratta dal fascicolo SISDE
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