PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

assolutamente. Cioè è un problema che deve essere stato ampiamente superato nel rapporto
Ministro-Direttore, d’altra parte chi aveva il potere di restituirlo era il Direttore, se il
Direttore non ne decideva la restituzione, non gli poteva essere imposta” Domanda: “ Il
dott. Pierantoni era un suo stretto collaboratore all’epoca?” Risposta : “ Si”- Domanda: “
e lei ricorda se in quel periodo diede incarico al dott. Pierantoni di comunicare al dott.
Contrada che era opportuno un suo rientro in Polizia o comunque se il dott. Pierantoni
gliene ebbe a parlare di questo colloquio avuto con il dott. Contrada?” Risposta: “ Qualche
volta ha parlato di questo, il mio orientamento è stato univoco sempre: doveva rientrare in
Polizia, aveva fatto il suo tempo nel S.I.S.D.E., Palermo, la Sicilia erano terra bruciata,
prima avesse recuperato una posizione piu’ tranquilla, meglio sarebbe stato per lui, meglio
sarebbe stato per noi”- Domanda: “ Senta ma lei ricorda se erano emersi fatti ulteriori,
fatti nuovi che avevano rafforzato il giudizio negativo sulla permanenza al S.I.S.D.E. del
dott. Contrada già formatosi un anno prima?” Risposta: “ Non lo ricordo”. Il teste dopo
avere in un primo momento negato di avere affermato che “il nome del dott. Contrada
spuntava dall’inchiesta sul riciclaggio” così come emerge dalle annotazioni dell’agenda in
esame, ha successivamente dichiarato : “Cioè Pierantoni viene da me, mi dice c’è questo
problema, il problema era quello di Tognoli che riaffiorava, questo doveva essere, ma non
un problema che riguardasse il dott. Contrada per complicità in attività di riciclaggio, cioè
ritornavano i soliti fantasmi, ritornavano le solite insinuazioni, ritornavano i dubbi. Qual
era il suggerimento giusto da dare? Lasci il S.I.S.D.E., venga in Polizia, vada dal
Magistrato e chieda giustizia” - Domanda: “ Lei ha ricordo di questo fatto?”- Risposta:
“Letto così si, e proprio veda vorrei dire poi è una fotografia del mio stile che rispetta un
fatto professionale, dove mi viene detto una cosa di questo, quale può essere il mio
consiglio: torni e vada dal giudice questo è il problema, cioè non è possibile rispetto ad un
fatto in cui ti chiamano in causa, che sia per favoreggiamento, sia per un altro motivo, vai a
chiarire la tua posizione se sei forte della tua verità come si apre si chiude” cfr. ff. 24 e ss.
ud. 15 Luglio 1994).
Ma come si è già detto, il dott. Contrada in relazione alla vicenda Tognoli aveva
preferito non andare a fondo alla questione affrontando il giudizio penale conseguenziale
alla querela per diffamazione proposta: si era accontentato di quella lettera a firma del
giornalista Chiodi, di cui si è già avuto modo di parlare, che contrariamente a quanto egli ha
tentato di sostenere, non è in alcun modo equiparabile ad una sentenza di condanna emessa
da un Tribunale a seguito dell'accertamento dei fatti.
Al contempo il dott. Contrada si era rifiutato categoricamente di presentare le
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