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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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In ordine ai riscontri acquisiti deve, innanzi tutto, evidenziarsi che il collaborante ha<br />

dimostrato di ben conoscere i luoghi da lui indicati ed in particolare la villa di Borgo Molara<br />

dove si era recato ad avvisare il Riina e quella di San Giuseppe Jato dove lo aveva<br />

accompagnato.<br />

<strong>La</strong> villa, risultata ubicata nella via Cartiera Grande n° 33, zona di Borgo Molara,<br />

località “Case Galati”, che si raggiunge percorrendo la via Aquino in direzione di Monreale,<br />

è stata, infatti, individuata grazie alle indicazioni del Marchese, il quale, dopo avere fornito<br />

una minuziosa descrizione dei luoghi, ha partecipato al sopralluogo finalizzato<br />

all’individuazione dell’abitazione eseguito su delega dell’A.G. alla fine del 1992 (cfr. ff. 16<br />

e ss. - 58 deposizione dott. Guido Longo ud. cit.- trascrizioni dichiarazioni rese dal cap.<br />

Luigi Bruno il 14/10/1993 nel proced. celebrato dinanzi alla Corte di assise di Palermo,<br />

contro Greco Michele ed altri, acquisite all’udienza del 19/4/1994 cfr. doc. n° 24 prod. doc.<br />

P.M.).<br />

Altrettanto vale per la villetta di San Giuseppe Jato, oggetto di sopralluogo e positiva<br />

ricognizione sulla base delle indicazioni offerte dal collaborante, ubicata in contrada<br />

Dammusi, formalmente intestata a tale Barbaro Vincenzo, realmente data in uso dal 1970 al<br />

1984 a <strong>La</strong>zio Salvatore, e dal 1984 (data in cui il <strong>La</strong>zio si è suicidato) data in affitto a<br />

Salvatore Brusca, cugino di Bernardo Brusca, tratto in arresto, nel 1985, proprio nel<br />

medesimo fondo in cui è sita la predetta villetta; da tali emergenze è possibile desumere che<br />

la disponibilità dell’abitazione fosse, comunque, dei Brusca al di là della sua intestazione<br />

formale (cfr. ff. 28 e ss. 57 e ss. ud. cit. dep. Longo).<br />

Sono stati acquisiti tutti i dati relativi all’individuazione dei proprietari della villa di<br />

Borgo Molara e del soggetto avente la disponibilità della stessa nel periodo indicato dal<br />

collaborante.<br />

In particolare è stato accertato che la villa era di proprietà del geometra Carmelo<br />

Pastorelli, figlio di Sebastiano Pastorelli, socio e amministratore della “MEDISUD” s.r.l., di<br />

cui era socio- fra gli altri - anche Salvatore Provenzano, fratello del noto latitante mafioso<br />

Bernardo Provenzano, appartenente allo schieramento corleonese (cfr. dep. Longo e<br />

documentazione acquisita all’ud. del 6/5/1994 doc. n° 30 prod. P.M.).<br />

Dalle indagini eseguite e’ emerso, altresì, che il suocero del Pastorelli, Salvatore<br />

Romeo, forniva le proprie generalità come “copertura” al Riina nel corso della sua latitanza:<br />

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