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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Mutolo, sui punti sopra evidenziati, deve dirsi che la riferita frequenza del Riccobono nelle<br />

zone di via Ammiraglio Rizzo, via Don Orione, via Guido Jung, nel periodo delle riferite<br />

delazioni da parte dell’odierno imputato, ha trovato plurime conferme, non soltanto da parte<br />

di altri collaboratori di giustizia (v. Mannoia e Pirrone), ma anche in altre fonti, di natura<br />

testimoniale e documentale.<br />

Il collaboratore di giustizia Marino Mannoia, ha riferito che negli anni ‘70, periodo<br />

in cui egli frequentava Riccobono Rosario, condividendo con il suo gruppo di mafia il<br />

compimento di svariate imprese criminali (ha fatto riferimento a tal proposito al periodo in<br />

cui lui stesso era latitante, che è con certezza collocabile tra il 1974 ed il 1980), il predetto<br />

trascorreva la propria latitanza, prevalentemente, nella zona di via Ammiraglio Rizzo,<br />

ricompresa nel proprio mandamento, precisando in particolare che proprio in una traversa di<br />

tale via, nelle vicinanze della Concessionaria Alfa di “Adamo”, aveva una casa. Egli è stato<br />

in grado di riferire, anche, che in un’epoca che, in modo approssimativo, ha collocato<br />

intorno agli anni 1978-1979, il Riccobono aveva diradato le proprie frequenze nella predetta<br />

zona, acquistando un terreno in zona di Villagrazia, dove si era fatto costruire un’altra casa,<br />

, che, secondo quanto riferito dallo stesso Mannoia, era la stessa in cui, successivamente nel<br />

1981, si era verificato il c.d. “blitz” di Villagrazia (cfr. ff. 16 -17-59- 104 e ss. ud.<br />

29/11/1994).<br />

Secondo Mannoia tale villa, intestata formalmente alla cognata del Riccobono, era<br />

già stata comprata da Vernengo Pietro (non si è detto certo dell’intestazione formale a tale<br />

soggetto della casa), quando si era verificato il predetto “blitz”, che aveva condotto<br />

all’arresto di molti uomini della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesu’.<br />

<strong>La</strong> circostanza relativa all’intestazione di tale villa a Verace Teresa, cognata del<br />

Riccobono e del suo successivo passaggio di proprietà a Vernengo Ruggero, cugino di<br />

Vernengo Pietro, è stata oggetto di accertamento nell’ambito del c.d. processo Maxi 1, ove è<br />

detto che, a seguito dell’operazione di Polizia, verificatasi il 19/10/1981, (di particolare<br />

interesse per la ricostruzione dei collegamenti tra le diverse famiglie di mafia), erano stati<br />

tratti in arresto, tra gli altri, Lo Iacono Pietro e Pullarà Giovan Battista (reggenti della<br />

famiglia di Santa Maria di Gesu’, a seguito dell’uccisione di Stefano Bontate), Profeta<br />

Salvatore, Vernengo Ruggero, Gambino Giuseppe, Urso Giuseppe, Pietro Fascella, Lo<br />

Verde Giovanni , tutti “uomini d’onore” della famiglia di Santa Maria di Gesu’ (cfr. ff. 1316<br />

e ss. tomo n° 9 processo Maxi 1 cit.).<br />

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