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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dello specifico ogetto dello stesso, siccome riferito dal teste Montalbano, ne attesta la sicura<br />

malafede in ordine alle reali finalità del suo interveno nei confronti del dott. Montalbano,<br />

funzionario che in piu’ occasioni gli aveva dimostrato di essere poco incline a recepirne<br />

l’influenza.<br />

Dalle risultanze acquisite emerge l’assoluta attendibilità delle dichiarazioni rese al<br />

dibattimento dal teste Montalbano, il quale sulle circostanze riferite è stato piu’ volte<br />

positivamente riscontrato, sia da altre attendibili testimonianze (cfr. dep. Pluchino e dep.<br />

Santini) sia da rsultanze di tipo documentale (cfr. documentazione acquisita in merito al<br />

rapporto giudiziario sull’omicido Insalaco- annotazione agenda imputato).<br />

Nessuno degli argomenti difensivi sostenuti al fine di incrinare la credibilità del teste<br />

in esame si è rivelato fondato.<br />

In sede di controesame la difesa ha, infatti, fatto riferimento ad alcune vicissitudini<br />

professionali del dott. Montalbano prospettate come compromettenti ai fini della sua<br />

attendibilità: si tratta di un procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti dal Questore<br />

di Trapani, dott. Gonzales, il quale con un’ordinanza priva di alcuna motivazione lo aveva<br />

declassato da dirigente a vice-dirigente della locale Squadra Mobile, a poche settimane dalla<br />

brillante operazione di Polizia (eseguita mentre il questore era in ferie) culminata nella<br />

perquisizione del “Circolo Scontrino”, nel prosieguo delle indagini rivelatosi un centro di<br />

potere occulto massonico (v. dichiarazioni già cit. sul punto rese dal Com.te dei C.C. di<br />

Trapani Dell’Anna); una campagna giornalistica successiva al ritrovamento del memoriale<br />

Insalaco seguito da un’inchiesta amministrativa sulla fuga di notizie verificatasi dopo tale<br />

rinvenimento accusava sia il dott. Montalbano che altro suo collega di avere operato<br />

all’interno della Squadra Mobile di Palermo in modo da creare difficoltà.<br />

Secondo le dichiarazioni rese dal dott. Montalbano, non smentite da alcuna<br />

risultanza di segno contrario, entrambe le vicende si sono concluse con esito totalmente<br />

positivo in quanto il procedimento disciplinare a suo carico non ha avuto alcun seguito ed il<br />

procedimento per diffamazione promosso dallo stesso Montalbano contro gli autori della<br />

predetta campagna giornalistica si è concluso con sentenza definitiva di condanna a loro<br />

carico (cfr. ff. 39 e ss. ud. 10/6/1994).<br />

In conclusione l’attendibilità del teste Montalbano, oggetto anche di uno specifico<br />

attacco da parte dell’imputato che ha fatto implicito riferimento ad un infondato complotto<br />

che avrebbe ispirato le sue dichiarazioni (cfr. dich. spontanee rese all’ud. del 10/6/1994),<br />

oltre ad essere stata confermata dalle già citate plurime acquisizioni processuali, appare<br />

ancor piu’ avvalorata dalla circostanza, ammessa dallo stesso imputato, che egli non aveva<br />

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