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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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anche dalla circostanza, riferita recentemente dal collaboratore di giustizia Baldassare Di<br />

Maggio, che il Riina, durante la sua latitanza, frequentava una villa in tale località che è<br />

stata individuata sulla base delle indicazioni offerte dal Di Maggio in sede di sopralluogo<br />

eseguito dai C.C. (cfr. dep. Longo ud. cit. - sul ruolo svolto dal Tamburello quale reggente<br />

di Agate Mariano, capo della cosca di Mazara del Vallo, intimamente collegata al Riina cfr.<br />

anche deposizione resa dal teste della difesa Lorenzo Narracci all’udienza del 20/5/1994 ff.<br />

187 e ss.).<br />

E’ stato accertato che all’epoca indicata dal Marchese (primi mesi del 1981), la villa<br />

di Borgo Molara era certamente abitata, essendo emerso che il relativo contratto di energia<br />

elettrica era stato stipulato nel Novembre del 1980 con cessazione della fornitura nel<br />

Febbraio 1982 (cfr. dep. Longo ff. 54 e ss.- contratto di fornitura energia elettrica per usi<br />

domestici, a nome di Pastorelli Carmelo, acquisito in atti all’udienza del 10/5/1994, dal<br />

quale può evincersi la data della richiesta di allacciamento - 8/11/1980- e quella di<br />

esecuzione del lavoro - 29/11/1980 - dati direttamente emergenti dal documento in esame<br />

che hanno consentito di rilevare l’errore di data relativo al predetto contratto, contenuto nel<br />

rapporto giudiziario redatto dai C.C. a seguito delle dichiarazioni rese nel 1984 dal pentito<br />

Salvatore Anselmo - cfr.f. 9 rapporto giudiziario redatto dai C.C. in data 29/1/1986 contro<br />

Michele Greco ed altri - acquisito all’ud. del 30/5/1995- dove è erroneamente riportata la<br />

data del 26/5/1982 in luogo di quella del 29/11/1980 come quella in cui era stato stipulato il<br />

contratto di fornitura elettrica).<br />

Tutte le predette circostanze confermano come, da tempo, la villa di Borgo Molara<br />

indicata dal Marchese quale rifugio di Riina Salvatore, era nella disponibilità di esponenti di<br />

“Cosa Nostra” o comunque di soggetti molto vicini a questa organizzazione e che, in<br />

particolare nel 1981, anno cui si riferisce l’episodio in esame, era condotta in locazione da<br />

un mafioso di particolare spicco, il Tamburello, molto vicino ai corleonesi, che essendo<br />

all’epoca in questione totalmente sconosciuto agli Inquirenti, si palesava particolarmente<br />

idoneo ad apprestare la copertura ad un latitante “eccellente” e che, peraltro, essendo<br />

residente a Mazara, non aveva alcuna necessità di servirsi personalmente di quell’<br />

abitazione.<br />

Ma le indicazioni offerte dal Marchese sulla villa di Borgo Molara come rifugio di<br />

Salvatore Riina hanno trovato un importante riscontro “ex ante” anche nelle dichiarazioni<br />

rese dal collaboratore di giustizia Salvatore Anselmo (“uomo d’onore” della famiglia della<br />

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