07.06.2013 Views

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

diffusasi all’interno del carcere la notizia dell’uccisione di Riccobono, aveva sentito Lo<br />

Iacono dire la seguente frase “ quel disonesto di Rosario Riccobono... iddu nappi a fari<br />

arrestare, avia ragione Stefano Giaconia a dire che era confidente, non solo in ottimi<br />

rapporti con Contrada, ma bensì confidente ” (cfr. ff. 12-13-94 e 105 trascr. cit.). Ha<br />

spiegato che dai discorsi avuti con il Lo Iacono a seguito di tale esclamazione aveva avuto<br />

modo di capire che quel convincimento traeva spunto dal collegamento che il predetto aveva<br />

fatto tra le affermazioni del Giaconia sul conto del Riccobono, che evidentemente aveva<br />

appreso, ed anche da una sua personale esperienza all’interno di “Cosa Nostra” con<br />

riferimento al suo arresto attribuito ad una presunta delazione del Riccobono; ed infatti nel<br />

c.d. “blitz di Villagrazia” dell’Ottobre del 1981 il Lo Iacono era stato tratto in arresto<br />

insieme a molti uomini della “famiglia” di Stefano Bontate e della “famiglia” di Villagrazia,<br />

appartenente al medesimo mandamento del Bontate, mentre nessun uomo della famiglia del<br />

Riccobono era stato coinvolto in quell’operazione; ciò aveva destato il sospetto di una<br />

delazione del Riccobono alla Polizia avvalorato dalla circostanza che il predetto conosceva<br />

bene quella villa che era stata in precedenza di sua proprietà (tramite intestazione fittizia ad<br />

una sua cognata) e successivamente venduta a Pietro Vernengo (cfr. f. 104 trascr. cit.).<br />

In tal modo il Lo Iacono sembrava riferirsi ad un rapporto tra Contrada e Riccobono<br />

di reciproco scambio in cui il Riccobono avrebbe ricevuto da Contrada dei favori ma<br />

quest’ultimo in cambio avrebbe ricevuto da Riccobono “ una mano di aiuto” (cfr. ff. 105 e<br />

106 trascr. cit.).<br />

Il collaborante ha chiarito che, ancor prima di apprendere dal Lo Iacono tali sospetti<br />

sul conto del Riccobono, aveva sentito lo stesso Bontate andare in escandescenze nei<br />

confronti del Riccobono dicendo frasi del tipo “ aveva ragione quel disonesto del Giaconia<br />

nei confronti del Riccobono ” (cfr. f. 94 trascr. cit.). Tali esclamazioni si erano verificate in<br />

un momento in cui i rapporti tra i due “uomini d’onore”, per antagonismi interni a “Cosa<br />

Nostra”, si erano incrinati e ciò era avvenuto intorno agli anni 1979-1980 (cfr. f. 13-74-75-<br />

80 e ss. trascr. cit.).<br />

A seguito di precisa domanda rivoltagli nel corso del suo esame dibattimentale il<br />

Mannoia ha dichiarato di essere a conoscenza del rapporto di denuncia redatto dallo stesso<br />

dott. Contrada nei confronti del gruppo mafioso facente capo al Riccobono per i fatti<br />

attinenti all’omicidio dell’agente di P.S. Cappiello (cfr. f 23 trascr. cit.). Al riguardo ha<br />

riferito di avere vissuto da vicino i fatti essendo in quel periodo strettamente legato al<br />

302

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!