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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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era seduto Ambrosoli per fargli firmare il verbale, aveva potuto osservare il soggetto che gli<br />

stava di fronte, che successivamente, attraverso le fotografie pubblicate sui giornali, aveva<br />

con certezza riconosciuto nel Commissario Boris Giuliano; si era fermato solo il tempo della<br />

firma e non aveva assistito ad alcun colloquio tra i due, uscendo subito dopo dall’ufficio (“<br />

verso mezzogiorno, come tutti i giorni andavo a fare firmare il verbale di sequestro.... dei<br />

locali dove era custodita la documentazione sequestrata quando volevo entrare nell’ufficio<br />

come al solito la segretaria mi fermò, mi disse: guardi non può entrare, perchè non può<br />

ricevere nessuno- ed io quella mattina avevo premura, poi ad un certo punto dopo le mie<br />

varie insistenze fa: ma ci sono dei...come se fossero dei vostri colleghi- al che io avevo<br />

capito che..poteva essere un poliziotto o un carabiniere sono entrato lo stesso senza<br />

chiedere neanche permesso; sono entrato in modo circospetto e sono passato dietro alla<br />

persona che era seduta sulla poltrona davanti ad Ambrosoli e..sono passato dietro il tavolo<br />

di Ambrosoli per fargli firmare il verbale e non ho potuto fare a meno di vedere la sagoma<br />

di questa persona seduta lì..dopo viste le fotografie sui giornali ho capito che era<br />

sicuramente il Commissario Boris Giuliano, però non ho assistito assolutamente al<br />

colloquio, il tempo veloce mi sono fatto firmare il verbale e sono uscito” (cfr. ff. 5 e ss.- 22<br />

e 35 ud. cit.).<br />

In ordine alla collocazione cronologica dell’episodio il teste ha precisato che si era<br />

verificato nell’imminenza dell’omicidio di Ambrosoli, ricordando, altresì con precisione,<br />

che in quel giorno il suo collega che dirigeva il gruppo di lavoro della G.di F., il m.llo<br />

Novembre, era in ferie (cfr. ff. 11 e 50 ud. cit.).<br />

Ha riferito che in altra occasione precedente, ma non è stato in grado di precisare<br />

quando, aveva avuto modo di incontrare il dott. Giuliano nel corridoio antistante l’ufficio di<br />

Ambrosoli ma ciò aveva ricostruito, dopo l’omicidio del predetto, attraverso un’annotazione<br />

contenuta nell’ agenda personale degli appuntamenti dell’avv.to Ambrosoli contenente, alla<br />

data dell’11/4/1979, una sigla “G.B.” che aveva ritenuto ricollegabile alle iniziali di Boris<br />

Giuliano (cfr. ff. 6 e ss. ud. cit.).<br />

Ha dichiarato che nel corso di un servizio svolto in Sicilia dopo avere scoperto che<br />

Sindona era stato nell’isola, e per questo vi era stato inviato dai giudici milanesi al fine di<br />

sequestrare i biglietti aerei utilizzati da Miceli Crimi e dagli altri complici di Sindona per<br />

andare a prenderlo in Grecia, aveva appreso in via confidenziale dal titolare dell’agenzia<br />

Alitalia di Termini Imerese, tale sig. Manzo, che Boris Giuliano era stato suo cliente ed<br />

aveva acquistato biglietti presso la sua agenzia sotto nomi di copertura (cfr. f. 10 e 16 ud.<br />

cit.).<br />

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