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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dell’imputato, il quale nel corso della propria deposizione dibattimentale ha, piu’ volte,<br />

rivolto attestati di stima nei suoi confronti evidenziando un’ottima predisposizione verso di<br />

lui (cfr. ff. 38 e 47 ud. del 13/5/1994), ha smentito categoricamente, adducendo precisione<br />

di ricordi sui relativi punti, sia di avere assunto qualsiasi iniziativa in ordine all’iscrizione<br />

del dott. Contrada al Santo Sepolcro, sia di essersi in qualche modo attivato per favorirla, ed<br />

anche di essersi recato insieme al dott. D’Agostino a consegnare la pergamena al dott.<br />

Contrada presso l’Ufficio dell’Alto Commissario.<br />

Anzi ha dichiarato che nel 1980, era stato l’imputato ad attivarsi nei suoi confronti<br />

chiedendogli quali fossero i documenti necessari per iscriversi al predetto Ordine.<br />

L’asserita intermediazione del <strong>La</strong> Mattina quale proponente-presentatore nella<br />

pratica relativa all’iscrizione dell’imputato, oltre a non emergere da alcun documento (che<br />

teoricamente sarebbe dovuto essere reperibile) non è neanche emersa dalla deposizione del<br />

teste Cassina che non è riuscito a ricordarlo tra i soggetti che gli avrebbero “raccomandato”<br />

l’imputato in relazione alla sua iscrizione.<br />

<strong>La</strong> deposizione del teste Splendore, lungi dal costituire smentita alla predetta<br />

testimonianza del <strong>La</strong> Mattina , ne ha offerto conferma su piu’ punti: lo Splendore, infatti, ha<br />

negato di avere mai assistito alla contestuale presenza del <strong>La</strong> Mattina e del D’Agostino nel<br />

corso di colloqui con il Contrada presso gli Uffici dell’Alto Commissario ed ha attribuito un<br />

ruolo di particolare insistenza al D’Agostino, e non al <strong>La</strong> Mattina, nel sollecitare l’iscrizione<br />

al Santo Sepolcro dell’imputato, ruolo che è stato negato da quest’ultimo.<br />

Nonostante sia emerso l’interesse dell’imputato per la sua iscrizione a tale Ordine<br />

equestre, è pacifico che egli non condivideva nessuno degli scopi istituzionali di tale ente<br />

non avendo mai partecipato nè a cerimonie religiose nè alle contribuzioni periodiche<br />

caritative previste per i suoi adepti.<br />

A tal proposito deve evidenziarsi l’assoluta ambiguità del ruolo attribuito dallo<br />

stesso Cassina a quella che lui stesso, nel corso della propria deposizione ha definito<br />

“raccomandazione” necessaria per essere iscritti a tale Ordine.<br />

Egli, infatti, ha dichiarato che la prassi della “raccomandazione” per essere ammessi<br />

al Santo Sepolcro era molto diffusa poichè si trattava di un’onorificienza molto ambita e per<br />

questo molte personalità si rivolgevano direttamente a lui per averla; d’altra parte ha<br />

affermato che dall’iscrizione non derivava altro che l’attribuzione di un distintivo, di una<br />

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