PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

ud. cit.). Ha ammesso di avere avuto l’abitudine di servire frutti di mare (ricci) ai clienti che
gliene facevano richiesta acquistandoli nelle bancarelle poste di fronte al proprio locale;
proprio questa circostanza è stata oggetto di specifico accenno da parte dello Spatola nel
corso della sua deposizione (cfr. ff. 90 e ss. ud. 7/9/1994- f. 96 ud. 27/4/1994). Inoltre ha
fornito una descrizione dei luoghi del proprio locale, assolutamente conforme a quella
descritta dallo Spatola.
Orbene tutte le predette circostanze dimostrano che lo Spatola frequentava il
suddetto ristorante, che conosceva il Pedone e che il locale era pure frequentato dai fratelli
Caro.
Per quanto riguarda la descrizione dei luoghi il Pedone ha dichiarato che il proprio
locale è costituito da una sala unica, che si estende in profondità per circa venti metri, e che
si restringe in fondo in una zona rialzata cui si accede da alcuni gradini (cfr. ff. 77 e ss.. - 89
e ss. ud. cit.). Ha affermato che in tale parte del locale, anche se posta vicino ai servizi, nel
periodo in questione (1980) talvolta veniva apparecchiato qualche tavolo, a differenza dei
tempi piu’ recenti in cui è maggiormente adibita a zona di servizio (cfr. ff. 79 e ss.- 97 e ss.-
104 ud. cit.).
Il teste ha, poi, depositato una planimetria ed alcune fotografie che si riferiscono allo
stato attuale dei luoghi, specificando che rispetto al 1980 le uniche differenze sono
rappresentate dalla porta a vetri, costruita negli anni 1983-1984, che attualmente consente di
dividere la parte posta in fondo al locale dal resto della sala (Spatola ha precisato che
all’epoca dell’incontro non vi era all’interno del locale alcuna porta che divideva la zona in
fondo dal resto del locale- cfr. f. 100 ud. cit.), dal tipo di copertura e dalla definizione delle
pareti di tale parte del ristorante, che nel 1980 era ad intonaco, in conformità con il resto
della sala, mentre attualmente è piastrellata (cfr. ff. 82 e ss.- 90 e ss- 94 e ss. - cfr.
planimetria e foto acquisite all’udienza del 7/9/1994).
Da tali risultanze è possibile evincere che il luogo descritto dallo Spatola all’odierno
dibattimento - come quello in cui aveva visto l’odierno imputato, all’interno del ristorante
“Delfino” - era, avuto riguardo al 1980, una zona sita in fondo al locale, effettivamente
rialzata e quindi in posizione appartata rispetto al resto della sala che, all’epoca in questione,
presentava maggiori elementi architettonici di armonia con tutto l’ ambiente (non vi è
dubbio, infatti, che sia la porta a vetri che l’attuale piastrellatura delle pareti caratterizzano
la zona in questione come zona di servizio, distinta dal resto del locale, diversamente che
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