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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Con riferimento alla propria decisione di far parte dell’Ordine dei Cavalieri del Santo<br />

Sepolcro l’imputato ha sostenuto di avere semplicemente desiderato di ottenere<br />

l’onorificienza relativa a tale Ordine solo per fregiarsi di un diploma e di una croce di<br />

Cavaliere “da portare sull’uniforme”, essendo a conoscenza che molte illustri personalità a<br />

Palermo erano insignite di tale onorificienza, tuttavia ha negato di avere nutrito una<br />

particolare ambizione o di essersi attivato per ottenerla avendo dichiarato che l’iniziativa in<br />

tal senso era stata assunta da un suo collaboratore, il M.llo Procopio <strong>La</strong> Mattina, che per<br />

tanti anni era stato il capo della squadra politica speciale dell’Ufficio Politico della Questura<br />

di Palermo e che, successivamente, era passato al S.I.S.D.E, addetto per un breve periodo,<br />

prima del suo collocamento in pensione, al Coordinamento dei Centri della Sicilia e della<br />

Sardegna diretto dallo stesso Contrada.<br />

In un periodo che l’imputato ha collocato all’inizio dell’assunzione da parte sua del<br />

predetto incarico al SISDE, (e quindi nel Marzo 1982), ha dichiarato di essersi incontrato<br />

nell’androne della Questura di Palermo con il M.llo <strong>La</strong> Mattina che, di sua iniziativa, gli<br />

aveva proposto di iscriversi al Santo Sepolcro, indicandogli i documenti (certificato di<br />

matrimonio cattolico- di battesimo- di cresima ed altro) che avrebbe dovuto presentare per<br />

potere ottenere l’ammissione, offrendosi anche, eventualmente, di ovviare alle difficoltà<br />

palesate dal Contrada nel reperire tali documenti essendo originario di Napoli.<br />

Dopo tale incontro, ha proseguito l’imputato, non si era piu’ interessato della cosa,<br />

ma in epoca successiva al Settembre 1982, quando aveva già assunto l’incarico di Capo di<br />

Gabinetto presso l’Ufficio dell’Alto Commissario, il <strong>La</strong> Mattina insieme al dott.<br />

D’Agostino, a lui noto come collaboratore del Commendatore Cassina e segretario della<br />

Luogotenenza dell’Ordine del Santo Sepolcro, si erano recati presso il suo ufficio a Villa<br />

Withaker e gli avevano consegnato una pergamena, che era l’onorificienza di Cavaliere<br />

dell’Ordine (cfr. ff. da 71 a 74 ud. 11/11/1994).<br />

In ordine ai rapporti con il Cassina ha dichiarato, in modo categorico, di non averne<br />

mai avuto di natura personale o privata, nè con il predetto, nè in qualche modo riconducibili<br />

alla sua impresa (cfr. ff 75 e ss. ud. 11/11/1994).<br />

Ha sostenuto di avere visto il Cassina per la prima volta, in un periodo compreso tra<br />

il 1967 ed il 1973, nel corso di alcuni ricevimenti che si svolgevano al Circolo Ufficiali<br />

della Legione dei C.C. di Palermo, senza avere avuto particolari occasioni di colloqui con<br />

lui.<br />

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