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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Sindona, ma ha escluso che in tale riunione si fosse affrontato l’argomento della presenza<br />

del Gambino presso gli uffici della Questura di Palermo (cfr. ff. 13 e ss. - 27 e ss.ud. cit.); ha<br />

precisato che la richiesta di formalizzazione del procedimento si basava su un’imputazione<br />

provvisoria di tentata estorsione ai danni dell’avv.to Guzzi ed altri, e che lo stato delle<br />

indagini, nel periodo della fase istruttoria romana, aveva subito un grave stallo non<br />

riuscendo a stabilirsi se la scomparsa di Sindona fosse da attribuirsi ad un fatto volontario o<br />

meno (“ Dai rapporti trasmessi da Palermo, purtroppo, non emerse alcun elemento che<br />

lasciava pensare alla simulazione di reato, cosa che, invece, riuscirono a dimostrare gli<br />

americani”); solo con la sua iniziativa di rassegnare agli americani talune emergenze<br />

investigative si era pervenuti a risultati utili; in particolare si era avuta una svolta nelle<br />

indagini grazie all’intervento risolutivo dell’F.B.I., che fin dall’inizio aveva perseguito la<br />

pista della simulazione di sequestro, quando dall’esame delle impronte digitali del Sindona<br />

su un biglietto aereo Francoforte-New York utilizzato dal predetto sotto falso nome ed i cui<br />

estremi erano annotati in un documento trovato in possesso proprio del Gambino all’atto<br />

della sua individuazione a Palermo (e che il teste aveva ritenuto utile inviare agli<br />

investigatori americani) si era rinvenuta la prova della simulazione di sequestro; ha, altresì,<br />

precisato che era stata sua l’iniziativa di fare eseguire la perquisizione nella cella di Rosario<br />

Spatola a seguito del suo arresto (cfr. ff. 5 e ss- 17- 19- 24- 45- 59).<br />

Il teste ha dichiarato che, mentre all’epoca delle indagini delegate alla Polizia<br />

Giudiziaria di Palermo aveva ritenuto che il dott. Contrada stesse collaborando lealmente,<br />

successivamente, a seguito della ricostruzione dei movimenti in Sicilia del Sindona e del<br />

Gambino, che avevano per lungo tempo circolato indisturbati in tale città fin dai primi<br />

giorni del Settembre 1979, incontrandosi con moltissimi esponenti massoni e mafiosi, si era<br />

reso conto che doveva esserci stata “qualche distrazione” da parte della Polizia ed aveva<br />

dubitato della lealtà della collaborazione fornitagli (cfr. ff. 28 e ss.- 48 e ss. ud. cit.).<br />

Alle esplicite domande rivoltegli in merito alla nota a sua firma, inviata il 16/7/1980<br />

al Capo della Polizia ed al Capo della Criminalpol, di elogio al dott Contrada e al dott.<br />

Vasquez per la collaborazione nelle indagini delegate eseguite sulla vicenda Sindona, cui<br />

l’imputato ha piu’ volte fatto riferimento nel corso del proprio esame, il teste ha risposto che<br />

l’elogio corrispondeva all’idea che in quel momento aveva di una diligente esecuzione delle<br />

proprie direttive di indagine da parte del dott. Contrada mentre in seguito aveva avuto<br />

occasione di modificare tale convincimento (“ho fatto un elogio perchè, come già ho detto,<br />

alla luce delle indagini svolte a quel tempo io non avevo motivo di ritenere che il dott.<br />

Contrada non avesse in qualche modo collaborato diligentemente, proprio perchè<br />

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