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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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un fatto, certamente grave e sintomatico, denunziato in una relazione dal Commissario<br />

Gentile il quale, la sera prima, aveva eseguito ricerche e perquisizioni nella casa del<br />

latitante Inzerillo Salvatore, boss molto noto, come risulta dall’allegata relazione e da<br />

quella del dirigente della Mobile che non era stato volutamente informato di simili rilievi.<br />

In definitiva, il V. Questore Contrada, funzionario dotato di eccezionali qualità e<br />

che per tanti anni ha reso segnalati servizi all’Amministrazione, è venuto a trovarsi in uno<br />

stato di logorio fisico e psicologico, di vero e proprio “shok”, dopo l’uccisione di Giuliano,<br />

vivendo in stato di tensione e di legittime paure che lo hanno costretto a scegliere la via di<br />

una sostanziale inattività sui grossi e piccoli affari criminali, quasi a lasciare “decantare”<br />

da sole certe situazioni micidiali.<br />

In nome del suo passato egregio e nel suo interesse, si rende urgente la destinazione<br />

del V.Questore Contrada in altra sede e con incarico adeguato e prestigioso che valga a<br />

rompere l’abito di timore e di condizionamenti ambientali e nel contempo a rilanciarne<br />

l’attività certamente preziosa “ (cfr. doc. acquisito all’udienza del 6/5/1994- altra copia<br />

dello stesso documento è stata acquisita all’ud. del 16/9/1994 recante attestato di<br />

ricevimento in data 22/5/1980- cfr. anche appunto per il Capo della Polizia redatto dal<br />

Questore Immordino in data 7/5/1980 sull’operazione di Polizia del 5/5/1980 - all.ti n 520 e<br />

ss. inchiesta Zecca acquisita in atti all’ud. del 6/5/1994).<br />

Nel citato documento, che si è ritenuto utile riportare integralmente , l’ex Questore di<br />

Palermo (ormai deceduto), evidenziava soprattutto “l’episodio Gentile” e l’atteggiamento di<br />

sostanziale inerzia adottato dal dott. Contrada a fronte dell’esigenza di colpire le cosche<br />

mafiose, a seguito degli allarmanti fatti verificatisi a Palermo in quel periodo, tra i gravi e<br />

sintomatici comportamenti dallo stesso posti in essere e tali da renderne necessario ed<br />

urgente l’allontanamento dalla sede palermitana; questi comportamenti che avevano<br />

incrinato la fiducia del Questore nei confronti del proprio funzionario al punto da indurlo ad<br />

escluderne deliberatamente la partecipazione all’operazione del 5/5/1980 erano stati<br />

ufficialmente segnalati ai vertici istituzionali, con singolare intuizione alla luce delle<br />

successive acquisizioni probatorie a carico dell’imputato.<br />

Dal tenore dell’appunto si evince che il dott. Immordino non nutriva alcuna<br />

animosità nei confronti del dott. Contrada, avendo egli indicato quale causa della sua<br />

condizione una situazione di prostrazione psicologica conseguente all’omicidio dell’ ex<br />

dirigente della Squadra Mobile di Palermo, peraltro non aveva omesso di segnalarne il<br />

passato di funzionario encomiabile per il quale aveva consigliato, comunque, l’attribuzione<br />

di un incarico adeguato alle sue elevate qualità professionali.<br />

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