PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

predetto incarico il Capo della Polizia Coronas lo aveva avvertito del fatto che il suo
predecessore aveva avanzato remore sul conto del dott. Contrada tanto da sollecitarne il
trasferimento da Palermo; egli aveva assunto l’impegno di controllarne l’operato sotto il
profilo dell’affidabilità ed aveva giustificato le iniziali preoccupazioni manifestategli dal
dott. Contrada per la propria incolumità personale con la circostanza della recente uccisione
del dott. Giuliano; ha dichiarato di avere comunicato oralmente, dopo qualche mese, al Capo
della Polizia che non riteneva opportuno trasferire Contrada ad altra sede non volendosi
privare di un funzionario che si dimostrava molto valido; in ordine alle verifiche effettuate
per accertare l’affidabilità del funzionario il teste ha dichiarato di essersi limitato ad
intrattenere frequenti colloqui con lui sulla situazione della delinquenza locale per avere “ il
polso della situazione”(cfr. ff. 157 e ss. ud. cit.).
Il teste Girolamo Di Giovanni ha ribadito che il dott. Contrada godeva di generale
positiva considerazione oltre che della sua stima personale ed ha dichiarato che, nonostante
egli rivestisse all’epoca la carica di Prefetto di Palermo, non era stato mai informato
dell’esclusione del dott. Contrada dall’operazione del 5 Maggio (cfr. ff. 38 e ss. ud.
12/5/1995).
Si è già evidenziato come, dalle annotazioni di cui alla missiva in data 11/6/1981 a
firma del Questore Nicolicchia, è stato possibile accertare che sulle segnalazioni in merito
all’episodio Gentile era stata adottata la decisione di rinviare ogni deliberazione all’esito
dell’inchiesta Zecca che però non avendo ad oggetto l’approfondimento di tali aspetti li
aveva trascurati totalmente; analogamente nel corso di quella inchiesta, pur essendo stato
acquisito l’appunto del Questore Immordino dell’11/5/1980 e pur essendo stati presi in
esame gli aspetti organizzativi dell’operazione del Maggio ‘80 non si era ritenuto opportuno
approfondire i motivi che avevano indotto il Questore ad escludere deliberatamente il dott.
Contrada da quell’operazione di Polizia anche se, come affermato dal teste Prefetto Luigi
Rossi, escusso all’udienza del 9/5/1995, l’estromissione del dirigente della Criminalpol da
quell’operazione era “ il caso piu’ eclatante” verificatosi all’interno dell’Amministrazione
dello Stato (cfr. dep. Guido Zecca ff. 32 e ss. 56 e ss. ud. 28/10/1994- dep. Luigi Rossi ud.
9/5/1995 ff. 99 e ss.).
Alcuni testi citati dalla difesa hanno tentato di screditare le accuse di immobilismo
avanzate dal Questore Immordino e le eccezionali cautele adottate nell’operazione del
Maggio 80, giungendo ad affermare che quell’operazione di Polizia, condivisa anche dai
vertici dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nonchè dallo stesso Procuratore della
Repubblica perchè assolutamente necessaria nella situazione oggettiva di eccezionale
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