07.06.2013 Views

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

giustizia egli era ormai definitivamente assoggettato a “Cosa Nostra”, in una situazione<br />

sicuramente piu’ grave e deteriorata di gravissimo allarme sociale in Sicilia, egli si era<br />

rifiutato di dare tutta la sua collaborazione, offrendo di sè l’immagine di un poliziotto<br />

titubante, prudente che dispensava ai propri colleghi inviti a non esporsi, ad adottare<br />

atteggiamenti di cautela verso i mafiosi e soprattutto evitando in ogni modo di redigere il<br />

rapporto richiestogli dal Questore Immordino funzionale ad una vasta operazione di Polizia<br />

di arresti in flagranza per il reato associativo.<br />

L’imputato nel corso delle sue dichiarazioni ha tentato di ricondurre il<br />

comportamento adottato nel 1980 ad un semplice contrasto di opinioni rispetto al Questore<br />

Immordino circa l’opportunità di adottare azioni immediate di “rottura” contro Cosa Nostra,<br />

sostenendo di avere privilegiato la strategia dell’approfondimento investigativo, ma tale<br />

argomentazione ha svolto incorrendo in palesi contraddizioni e peraltro in contrasto con le<br />

strategie che egli stesso aveva dimostrato di privilegiare negli anni passati.<br />

Nel corso dell’esame reso al P.M. in data 4/11/1994 ha dichiarato di non avere mai<br />

avuto “frizioni” con il Questore Immordino sul quale ha espresso un positivo giudizio, sia<br />

con riferimento alle sue capacità professionali che alle sue doti intellettuali; ha affermato di<br />

avere avuto piena consapevolezza dell’importanza dell’operazione voluta dal Questore e<br />

delle esigenze di politica criminale che ne erano alla base, ma ha sostenuto di essere stato<br />

convinto della necessità di approfondire ulteriormente le indagini in corso, affermando di<br />

essere sempre stato un poliziotto mirante ad indagini di ampio respiro (“ io non sono stato<br />

mai portato per il risultato immediato, non mi è mai interessata l’operazione di Polizia per<br />

fare la segnalazione al Ministero, la proposta di premio, l’articolo sul giornale e poi è<br />

finito: io sono stato sempre portato verso le indagini un po' a piu’ ampio respiro” cfr. ff. 67<br />

e ss. ud. 4/11/1994).<br />

In altra parte delle sue dichiarazioni, trattando dei rapporti intrattenuti dalla Polizia<br />

Giudiziaria con la Magistratura ha, però, diversamente affermato “ noi anche in presenza di<br />

una prova labile facevamo rapporti e spesso arrestavamo anche perchè ci serviva poi come<br />

supporto per le misure di prevenzione che trovavano in quel periodo vastissima<br />

applicazione...insomma noi eravamo un po' piu’ garibaldini nell’azione di Polizia” e ciò a<br />

differenza della Magistratura che adottava maggior prudenza nella valutazione delle prove<br />

(cfr. ff. 87 e ss. ud. 13/12/1994).<br />

L'imputato, nel tentativo di ricondurre ad una semplice “disparità di vedute” con il<br />

Questore gli accadimenti di quel periodo, non è riuscito in alcun modo a fornire una<br />

plausibile giustificazione al fatto che egli fosse stato deliberatamente tenuto all’oscuro<br />

612

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!