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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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che discutevo con i funzionari addetti”; quindi il P.M. con riferimento all’annotazione di cui<br />

alla data del 25 Luglio 1989 ha posto la seguente domanda: “ Io le ho letto due circostanze<br />

che sarebbero state dette dal dott. Finocchi al dott. Contrada che noi ricaviamo dalle<br />

agende del dott. Contrada, io le dicevo queste due circostanze: uno- intenzione del Ministro<br />

che il dott. Contrada si dimettesse dal S.I.S.D.E.; due - eventuale coinvolgimento del dott.<br />

Contrada nell’inchiesta del riciclaggio in Svizzera - dico il dott. Finocchi gli ha fatto cenno<br />

a nessuno dei due episodi in questo colloquio?” Risposta: “ No, mai lo escludo”- Domanda:<br />

“ Fu comunque chiesto al dott. Contrada, anche questa seconda volta, di presentare lui<br />

spontaneamente domanda di restituzione in Polizia o no?”- Risposta: “Ma guardi i fatti<br />

furono incalzanti per cui fu portato a livello di Ministro per cui io non credo che fosse piu’<br />

il momento adesso di parlarne o non parlarne con Contrada, lì si trattava di sapere prima<br />

il Ministro che cosa dicesse, il Ministro dopo tutto era il responsabile politico del<br />

S.I.S.D.E., là si trattava di un funzionario del S.I.S.D.E. che veniva accusato di scorrettezze<br />

quindi nulla di piu’ importante per il Ministro dell’Interno che esaminare questo aspetto:<br />

quindi la cosa per quello che io ricordi fu subito svolta su un livello politico o di<br />

opportunità politica e quindi io non penso che si siano scelte strade come quella di<br />

invitarlo, non penso, però potrebbe essere ma in un primo momento; dopo quando io sono<br />

andato dal Ministro ed il Ministro mi ha detto: non ci sono elementi, io non mi sento di<br />

pugnalare alle spalle nessuno, quindi lasciamolo dov’è, la questione finì così” (cfr. ff. 74 e<br />

ss. ud. 14/9/1994).<br />

All’udienza del 16/9/1994 l’ex Ministro dell’Interno Antonio Gava, seppure indagato<br />

nell’ambito di un procedimento penale pendente a suo carico presso la Procura di Napoli per<br />

il reato di cui all’art. 416 bis c.p., ma non avendo il P.M. ravvisato ragioni di connessione<br />

tra l’odierno procedimento e quello pendente a suo carico, è stato esaminato nella qualità di<br />

testimone (cfr. f. 39 ud. 16/9/1994- all’udienza del 18/10/1994 il cap. Luigi Bruno ha riferito<br />

che il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli aveva frattanto emesso ordinanza di custodia<br />

cautelare a carico di n° 101 persone tra cui Antonio Gava accusato di collusione con la<br />

famiglia camorristica di Carmine Alfieri).<br />

Nel corso della sua deposizione dibattimentale il teste Antonio Gava ha dichiarato di<br />

non avere mai espresso dubbi sull’operato del dott. Contrada e pur affermando di ricordare<br />

di avere reso un’audizione nell’Agosto del 1989 dinanzi al Comitato Parlamentare per i<br />

Servizi di Informazione e Sicurezza ha escluso categoricamente di avere formulato dubbi<br />

sull’operato del funzionario anche in quella sede (“No, io non ho espresso dubbi..” cfr. f. 19<br />

ud. 16/9/1994); è stata data, quindi, lettura al teste della pagina 9 della Relazione del<br />

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