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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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del 26 Marzo 1994 (avente ad oggetto, con riferimento a Stefano Bontate, “ richiesta<br />

documentazione relativa a libretto e licenza porto d’armi ed eventuali altre autorizzazioni<br />

concernenti le armi”), è stato comunicato che la Questura non era in grado di fare avere la<br />

documentazione in oggetto in quanto gli atti relativi alle autorizzazioni in questione, aventi<br />

validità pluriennale, in ottemperanza alle disposizioni che regolano lo scarto d’archivio,<br />

erano conservati per almeno due anni dalla scadenza del titolo e, quindi, ne era stata<br />

disposta l’eliminazione. E' stato, tuttavia, precisato che dal registro delle operazioni<br />

giornaliere dell’armeria Luigi Russo, relativo all’anno 1961, è stato possibile rilevare che<br />

Bontate Stefano era a quell’epoca titolare di “porto d’armi” n° 43042, protocollo n° 6652,<br />

rilasciato il 4/8/1960, in virtu’ del quale egli aveva acquistato presso l’indicata armeria il<br />

18/7/1961 un fucile cal. 12 marca Breda matr. 62486, la cui detenzione era stata denunciata<br />

presso il Commissariato “Tribunali” in data 31/7/1961. Dall’esame del registro delle<br />

denunce di detenzione armi, ex art. 38 del T.U. delle leggi di P.S., del disciolto<br />

Commissariato “Vespri”, è risultato, altresì, che in data 5/3/1958, il Bontate aveva<br />

denunciato la detenzione di altro fucile a retrocarica a due canne annotato al n° 307, lettera<br />

B vol. II° del predetto Ufficio di P.S.<br />

Le indagini di P.G., sono state, quindi, indirizzate, a verificare l’esistenza di<br />

documenti, per così dire permanenti, esistenti presso la Divisione di Polizia Amministrativa<br />

e Sociale, ma si è riusciti a reperire solo il registro di porti di pistola rilasciati dal Questore a<br />

decorrere dal 1983 al 1987; è stato accertato che di norma era la Questura a rilasciare questo<br />

tipo di documento e che la consegna di solito avveniva ad opera del Commissariato<br />

competente per territorio; da un raffronto effettuato tra le annotazioni dei registri di porti di<br />

pistola esistenti presso la Questura ed i registri di competenza del I° Distretto (con<br />

riferimento ai soli rintracciati, relativi agli anni 1983-1987) è risultato, però, che non vi è<br />

assoluta corrispondenza tra i predetti registri, nel senso che per alcuni nominativi annotati<br />

nel registro della Questura non risulta la corrispondente annotazione di rilascio nel registro<br />

del Commissariato di zona; circostanza che può essere spiegata o con la considerazione che<br />

al I° Distretto possa essere stata omessa, per dimenticanza, l’annotazione dell’avvenuta<br />

consegna ovvero che in quei casi la consegna era avvenuta direttamente presso gli uffici<br />

della Questura (cfr. deposizione Bruno ff. 3 ess.).<br />

Analogamente per i porti di fucile, anche se il rilascio, normalmente, avveniva da<br />

parte del competente Commissariato di zona, che aveva una delega generale in materia da<br />

parte del Questore, tuttavia, sono emersi alcuni casi (sempre con riferimento al periodo<br />

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