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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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nella parte in cui aveva fatto riferimento “ al problema dell’opportunità che il Contrada<br />

abbondanasse il S.I.S.D.E. rientrando in Polizia, e ciò a causa di alcuni articoli di stampa<br />

che insinuavano dei comportamenti sospetti da parte dello stesso Contrada”; a questo punto<br />

il teste ha aggiunto di ricordare che “ specialmente il Prefetto Parisi riteneva opportuno il<br />

rientro del dott. Contrada in Polizia. Vi fu una riunione presso l’Ufficio del Ministro<br />

dell’Interno Gava” , senza riuscire a fornire una plausibile spiegazione del contrasto tra le<br />

sue dichiarazioni; ha affermato di non ricordare che aveva riferito al dott. de Pasquale che in<br />

caso di mancata adesione alla richiesta di spontanee dimissioni si sarebbe proceduto<br />

comunque d’ufficio alla restituzione del funzionario, insistendo nel tentativo di fare apparire<br />

“un fatto di ordinaria amministrazione” quella decisione; infine allo scopo di non fare<br />

trasparire che la sua decisione era stata determinata da gravi sospetti sul conto del dott.<br />

Contrada, ha negato ciò che il Prefetto Parisi ed il dott. De Pasquale avevano affermato<br />

concordemente e senza alcuna esitazione e cioè che il provvedimento autoritativo di<br />

restituzione era tipicamente adottato in quei casi eccezionali legati a valutazioni negative nei<br />

confronti del destinatario; reso edotto delle dichiarazioni rese dagli altri testi già escussi al<br />

dibattimento ha dichiarato che i predetti si erano sbagliati perchè non avevano considerato<br />

l’ipotesi in cui la restituzione d’ufficio poteva essere determinata dal venir meno della<br />

necessità dell’impiego del funzionario distaccato (ma non si vede perchè in tal caso il dott.<br />

Contrada avrebbe dovuto opposi con tanta energia ad un provvedimento di restituzione se<br />

fosse stato realmente giustificato dall’impossibilità di un suo utile impiego all’interno del<br />

Servizio); ricevuta lettura delle annotazioni contenute nell’agenda del dott. Contrada ha<br />

affermato di non conservare buoni ricordi su quelle vicende ed ha negato persino di avere<br />

formalizzato la sua intenzione di non rinnovare l’incarico triennale al dott. Contrada<br />

(“Guardi era uno dei sistemi che avrei potuto adoperare se avessi voluto costringerlo ad<br />

andare. Ma evidentemente non l’ho ritenuto all’epoca di andare fino in fondo a questa<br />

cosa. Cioè, in effetti, la decisione che io dovevo prendere si basava, per quello che posso<br />

ricordare su questioni organizzative che poi sono state superate. I problemi cui accennava<br />

il dott. De Pasquale, probabilmente, c’erano anche ma ripeto, erano considerati in<br />

mancanza di discorsi, perchè parliamoci chiaro, questo era un funzionario del Ministero<br />

degli Interni e del Dipartimento di P.S., ritengo per la stima che ho per il Capo della<br />

Polizia, che se avesse avuto degli elementi concreti me li avrebbe detti.” Domanda: “ e<br />

quindi solo nel caso in cui ci fossero stati questi fatti...piu’ gravi lei avrebbe formalizzato la<br />

restituzione?”- Risposta: “ Certo”- Domanda: “ Lei sta dicendo quindi che lei non ricorda<br />

di avere formalizzato, in alcun modo, la sua intenzione di restituire il dott. Contrada?”-<br />

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