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appartenenti alla Squadra Mobile, che non accettavano la dirigenza di Impallomeni perchè
ritenuto estraneo alla realtà siciliana ed alla struttura investigativa palermitana (cfr. ud.
28/10/1994 - ff. 3 e ss.).
Il teste Corrado Catalano ha, ulteriormente, ribadito che “ il dott. Impallomeni non
venne accolto da tutto il personale in maniera benevola” perchè essenzialmente estraneo
all’ambiente palermitano e ritenuto non adeguatamente preparato ad affrontare tale realtà
(cfr. ud. 20/1/1995 ff. 213 e ss.).
Il teste Ottavio Fiorita, con particolare riferimento al periodo della dirigenza
Impallomeni ha riferito dell’ostilità manifestata da tutto il personale della Squadra Mobile
nei confronti del dott. Impallomeni, ed in modo particolare che il dott. Vasquez, il dott. De
Luca ed il dott. Incalza, “non volevano lavorare con lui” perchè non lo ritenevano
all’altezza della situazione non avendo alcuna conoscenza del fenomeno mafioso a Palermo;
ha, anche, specificato che nel periodo della dirigenza Impallomeni, avevano continuato a far
parte della sezione Catturandi, unitamente al dott. Gentile, due uomini della vecchia squadra
catturandi, Biagio Naso ed il M.llo Gaetano Buscemi (cfr. ud. 31/1/1995 ff. 92 e 103).
Come si è avuto modo di rilevare il nome di Gaetano Buscemi risulta, insieme a
quello di Gianfranco Firinu, tra i firmatari di un verbale di vane ricerche proprio del
Riccobono, in data 7/7/1980, ma che, secondo quanto specificato dallo stesso Firinu, non
attiene all’operazione di Polizia che aveva consentito di individuare il Riccobono nello
stabile di via Guido Jung n° 1.
Il m.llo Buscemi, che per propria ammissione è stato uno dei piu’ fedeli collaboratori
dell’odierno imputato (escusso all’udienza del 21/3/1995 ha dichiarato che lui
personalmente ed anche altri funzionari “salivano sempre a consultarsi con il dott. Contrada
“- v. f. 128 ud. cit) ha mantenuto un forte legame con lo stesso anche durante tutte le fasi di
svolgimento dell’odierno dibattimento come è accalarato, dalle relazioni di servizio, redatte
da personale della D.I.A., acquisite all’udienza del 17/3/1995, che ne hanno rilevato la
costante presenza in aula nel corso delle udienze del processo.
La comprovata esistenza di un rapporto privilegiato tra Contrada e buona parte dei
funzionari dell’originario apparato della Squadra Mobile di Palermo, dallo stesso coltivato
anche durante tutto il periodo in cui era stato dirigente della Criminalpol, coincidente per
concorde dichiarazione dei collaboratori di giustizia escussi nell’odierno procedimento con
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