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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Lo sviluppo delle indagini successive, coordinate e dirette dal col. dei C.C. Carlo<br />

Alberto Dalla Chiesa, all’epoca comandante della Legione dei C.C. di Palermo e dal<br />

Questore dott. Ferdinando Li Donni, aveva consentito di ampliare il numero dei denunciati e<br />

di inoltrare all’Autorità Giudiziaria, quali ulteriori seguiti al primo rapporto di denuncia, i<br />

successivi rapporti rispettivamente in data 15/7/1971- 20/9/1971- 26/10/1971 e 20/12/1971.<br />

I gruppi mafiosi di maggior spessore criminale individuati nei predetti rapporti<br />

facevano capo alle famiglie mafiose degli Albanese, degli Alberti, dei Badalamenti, dei<br />

Bontate, dei Fidanzati , dei Greco ed altri.<br />

In data 16/3/1973 il G.I. presso il Tribunale di Palermo aveva emesso sentenza-<br />

ordinanza di rinvio a giudizio nel procedimento contro Albanese Giuseppe + 113 ed altri,<br />

ignoti, dichiarando non doversi procedere, per non aver commesso il fatto, nei confronti di<br />

sei denunciati, e, per insufficienza di prove, nei confronti di altri trenta denunciati.<br />

Nonostante, poi le numerose pronunce di assoluzione seguite alla celebrazione del<br />

dibattimento di primo grado (cfr. dispositivo sentenza del Tribunale di Palermo cit.), tale<br />

azione, finalizzata all’individuazione, alla denuncia ed all’arresto in flagranza per il reato<br />

associativo sul presupposto della natura permanente di esso, dei piu’ grossi esponenti<br />

mafiosi operanti in quel tempo, ha rivelato la sua utilità evidenziando la tempestività e<br />

l’ampiezza della risposta da parte delle Forze dell’Ordine dinanzi al gravissimo omicidio,<br />

che, per la prima volta in Sicilia, aveva colpito un magistrato.<br />

In conclusione, la specifica disamina delle emergenze testimoniali e documentali<br />

citate, ha consentito di confermare quanto riferito da Gaspare Mutolo in ordine al ruolo di<br />

prima linea svolto dal dott. Contrada nel periodo antecedente al 1975 nelle indagini anti-<br />

mafia, tale da giustificare l’individuazione dello stesso quale obiettivo dell’azione di “Cosa<br />

Nostra” che proprio nel corso di quell’anno decise di controllarne i movimenti per<br />

verificarne la possibilità di “avvicinamento” ovvero di eliminazione fisica.<br />

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