PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Ed infatti, in tale nota (a firma del Questore dott. G. Epifanio), lungi dal fare
riferimento a “motivi ostativi” ovvero a “ concreti segni di ravvedimento”, era stato dato un
decisivo rilievo alle “recenti informazioni assunte” dalle quali era risultato che il Bontate
era “proprietario di diversi appezzamenti di terreno coltivati ...che conduceva direttamente”
e si era dato il seguente parere “non si esclude che lo stesso, in relazione alla sua attività,
possa avere bisogno dell’invocato documento di abilitazione alla guida”.
E' chiaro che tale parere, palesemente elusivo dei quesiti posti dalla Prefettura, è
sostanzialmente favorevole al rilascio del documento richiesto. Ed infatti il provvedimento
conseguenziale, annotato personalmente dal Prefetto (dott. Di Giovanni) alla data del 2
Agosto, è positivo, sebbene il rilascio della nuova patente al Bontate, formalmente, era
avvenuto “in via di esperimento”, subordinato ad una richiesta di “nuove informazioni” da
inoltrare entro sei mesi (anche se, come si è già anticipato, le stesse furono richieste solo,
dopo quasi un anno).
E’ rilevante osservare che nel documento originale, acquisito nel fascicolo della
Prefettura, la conclusione adottata dalla Questura “ Non si esclude che lo stesso, in relazione
alla sua attività lavorativa, possa avere bisogno dell’invocato documento di abilitazione
alla guida”, è interamente sottolineato con matita bleu, il che evidenzia in modo
indiscutibile che quella conclusione era stata ritenuta autorizzativa della scelta adottata e
determinante a tal fine.
Il Questore Epifanio nel corso del proprio esame dibattimentale all’udienza del
5/5/1995, pur affermando che in caso di soggetti indiziati mafiosi normalmente va valutata
la possibilità di un abuso del documento abilitativo alla guida (cfr. f. 46 ud. cit.), ha
dichiarato che, nel caso di specie, non ricordava se si era posto il problema della possibilità
di un abuso ed in ogni caso, verosimilmimente, si era limitato ad aderire a quella
indicazione riguardante la necessità per il Bontate della patente per motivi di lavoro fatta dai
suoi collaboratori, facendo quindi proprio un giudizio altrui (cfr. ff. da 35 a 49 ud.
5/5/1995).
Escusso all’udienza del 12/5/1995, il teste Girolamo Di Giovanni ha ammesso che
con la nota del 29/7/1978 la Questura aveva omesso di rispondere ai quesiti specifici posti
dalla Prefettura con la richiesta di informazioni del 3/4/1978; non è stato in grado, però, di
ricordare il motivo per cui non era stato richiesto un piu’ congruo parere ed ha rilevato che
la data di emissione del provvedimento di rilascio (2 Agosto) risulta antecedente alla data di
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