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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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elementi di prova costituiti da recenti dichiarazioni accusatorie rese da collaboratori di<br />

giustizia (cfr. ff. 69 e ss.- 84 dep. Bruno cit.).<br />

Tutti i soggetti indicati dal collaborante come presenti alla sua cerimonia di formale<br />

affiliazione (Salvatore Maniscalco- Giovanni Lo Jacono- Filippo Argano e Pino Greco<br />

“Scarpazzedda”) sono risultati “uomini d’onore” con gravi precedenti penali e giudiziari a<br />

loro carico che ne attestano il ruolo criminale svolto per conto di “Cosa Nostra” (cfr. ff. 72 e<br />

ss. dep. Bruno ud. cit.).<br />

Sono stati acquisiti positivi riscontri in ordine ad altri personaggi citati dal<br />

collaborante nel corso della sua deposizione dibattimentale (v. riferimenti ai dott.ri<br />

Giuseppe Guttadauro e Giuseppe Di Pace) ed in ordine all’omicidio commesso in concorso<br />

con Di Maggio Baldassare, di Roccamena, in pregiudizio di Napoli Fedele, confessato dal<br />

Marchese insieme ad altri omicidi (cfr. ff. 74- 78 e ss. - dep. Bruno ud. cit.).<br />

<strong>La</strong> fitta trama di relazioni familiari e criminali nella quale il predetto è risultato<br />

inserito con un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione “Cosa Nostra”, ne<br />

dimostra inequivocabilmente l’idoneità a disvelare notizie riservate e preziose, in relazione<br />

alle quali il suo contributo investigativo appare di peculiare rilevanza.<br />

Deve sottolinearsi, poi, l’importanza delle motivazioni dallo stesso addotte alla sua<br />

scelta di dissociazione: maturando una scelta di profonda revisione della propria vita egli ha<br />

deciso di recidere radicalmente ogni legame con il proprio passato criminale, non esitando a<br />

coinvolgere se stesso ed i suoi familiari in gravissimi fatti delittuosi, dando luogo ad una<br />

delle piu’ ampie confessioni in ordine ai numerosi crimini commessi per conto di “Cosa<br />

Nostra”.<br />

Nel corso dell'esame dibattimentale del Marchese è emerso che la collaborazione<br />

dello stesso con gli organi inquirenti è iniziata l'1 Settembre del 1992 e che le prime notizie<br />

riferite sul conto del dott. Contrada risalgono al 4 Novembre1992 (la circostanza è stata<br />

precisata dal P.M. e sottoposta al vaglio dei difensori - cfr. sul punto f. 121 trascr. cit.);<br />

quindi, nessuna censura relativa ad asseriti ritardi nelle propalazioni riguradanti l’odierno<br />

imputato può essere mossa a tale collaboratore di giustizia.Tutti gli evidenziati elementi<br />

depongono per un giudizio di attendibilità intrinseca del collaboratore di giustizia Giuseppe<br />

Marchese.<br />

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