PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

originaria appartenenza” (tale documento a firma del Direttore Riccardo Malpica,
indirizzato in data 22 Marzo 1988 alla Presidenza del Consiglio Dei Ministri - Comitato
Esecutivo per i Servizi di informazione e Sicurezza (C.E.S.I.S.) è stato declassificato da
segreto a riservato, giusta autorizzazione in data 13/4/1994, ed acquisito agli atti del
presente procedimento all’udienza del 16/9/1994 - inserito anche nel fascicolo SISDE
dell’imputato acquisito all’udienza del 19/5/1995).
Con successivo provvedimento, in data 27 Giugno 1988, il Direttore Malpica aveva
provveduto a revocare il suo precedente provvedimento del Marzo 1988 “ritenendo
necessario” il rinnovo dell’incarico, per il triennio successivo al 12/8/1988, nei confronti del
dott. Bruno Contrada (cfr. documento a firma del Direttore Riccardo Malpica, indirizzato in
data 27 Giugno 1988 alla Presidenza del Consiglio Dei Ministri- Comitato Esecutivo per i
Servizi di Informazione e Sicurezza (C.E.S.I.S.) declassificato da segreto a riservato, giusta
autorizzazione in data 13/4/1994, ed acquisito agli atti del presente procedimento
all’udienza del 16/9/1994 inserito anche nel fascicolo SISDE acquisito all’udienza del
19/5/1995).
Secondo quanto emerge da tali documenti, nel 1988, nonostante in un primo
momento fosse stato adottato dal Direttore del S.I.S.D.E. in carica un provvedimento
autoritativo che prevedeva il rientro del funzionario per il 13 Agosto 1988 alla sua
Amministrazione di appartenenza, con conseguente allontanamento dal Servizio motivato da
“ sopravvenute esigenze e sulla base di nuove valutazioni di merito”, dopo soli tre mesi il
provvedimento era stato revocato senza alcuna motivazione.
Sulla predetta vicenda è stata assunta all’odierno dibattimento la deposizione del
dott. Gerardo De Pasquale che all’interno del S.I.S.D.E., dal Febbraio 1987 alla metà del
1988, aveva svolto le funzioni di Capo del Personale.
Il predetto teste ha dichiarato che nel Febbraio del 1988 era stato convocato dal
Prefetto Malpica che lo aveva incaricato, nella sua qualità di Capo del Personale, di
contattare il dott. Contrada per sollecitarlo a presentare una domanda di dimissioni con
l’accordo che, in caso di rifiuto da parte del funzionario ad aderire spontaneamente a tale
soluzione, si sarebbe dovuto procedere d’ufficio al suo rientro nella Polizia di Stato (cfr. ff.
34 e ss. ud. 8/7/1994); il teste ha dichiarato che le ragioni di tale decisione palesategli dal
Direttore erano di duplice profilo: uno di opportunità, essendo emerse indiscrezioni di
stampa attinenti alla sua appartenenza all’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro ed alla
pubblicazione dei diari dell’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco (sotto questo profilo il
Prefetto Malpica gli aveva manifestato la propria preoccupazione per “un eventuale
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