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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Non sorprende che tale versione di comodo offerta dal Tognoli, palesemente<br />

inattendibile, sia stata poi confermata dal suo difensore e dal fratello Mauro.<br />

Dalla deposizione resa da Mauro Tognoli si evince innanzi tutto che alla famiglia<br />

Tognoli erano effettivamente pervenute serie minacce ed è evidente che quando il teste ha<br />

tentato di collocarle molto tempo prima della data della costituzione del fratello alle<br />

Autorità Svizzere ha mentito perchè tali minacce non avrebbero avuto alcun senso riferite ad<br />

un periodo in cui il Tognoli trascorreva la sua lunga latitanza nella massima tranquillità e<br />

senza alcun rischio per chicchessia che egli potesse raccontare le notizie in suo possesso; ma<br />

quel che è piu’ grave è che tale teste ha dimostrato di essere ancora oggi intimidito<br />

seriamente da minacce che sono continuate a pervenire alla famiglia Tognoli fino ad oggi<br />

tanto è vero che egli stesso, con una lettera inviata al Tribunale, ha richiesto ed ottenuto di<br />

essere escusso al presente dibattimento in una sede diversa da quella siciliana adducendo<br />

seri e concreti pericoli per la propria incolumità posto che “la propria famiglia ancor oggi è<br />

oggetto di gravi minacce ad opera di ignoti riferibili alle vicende che hanno coinvolto il<br />

proprio fratello Oliviero” (cfr. lettera a firma di Mauro Tognoli all.ta al p.v. dell’udienza<br />

del 28/1/1994- deposizione resa da Mauro Tognoli presso l’aula-bunker Rebibbia - Roma il<br />

29/11/1994).<br />

<strong>La</strong> deposizione resa da tale teste, certamente non indifferente rispetto all’imputato di<br />

reato connesso Tognoli e quindi interessato ad avallarne le dichiarazioni e, peraltro,<br />

gravemente intimidito, appare totalmente inattendibile ed è stata, peraltro, smentita da altre<br />

risultanze processuali.<br />

Mauro Tognoli ha riferito che intorno alle 7,30 del mattino del 12 Aprile 1984,<br />

quando gli agenti della polizia avevano ultimato una perquisizione presso l’abitazione di<br />

Oliviero Tognoli a Concesio (ubicata all’interno di una villa dove in tre distinte abitazioni<br />

risiedevano sia i genitori che le famiglie di entrambi i fratelli Tognoli) il padre gli aveva<br />

detto di andare ad avvisare telefonicamente il fratello Oliviero che aveva lasciato quale<br />

proprio recapito a Palermo l’hotel “Ponte”, per dirgli che “la Questura lo stava cercando”;<br />

ha dichiarato che dopo essere uscito dall’abitazione era stato fermato, intorno alle 7,45, per<br />

un controllo da parte degli agenti di Polizia che avevano eseguito la perquisizione ed intorno<br />

alle 8,00 aveva fatto, da un bar sito nei pressi della casa, la telefonata al fratello; richiesto di<br />

specificare come mai avesse deciso di fare la telefonata dal bar quando aveva piu’ telefoni a<br />

disposizione in casa ha dichiarato di non avere voluto disturbare le figlie che dormivano e di<br />

non avere voluto spaventare la madre (che però abitava al piano di sopra in una casa diversa<br />

dalla sua- cfr. ff. 131 e ss. ud. 29/11/1994).<br />

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