PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

certo punto lui dice motivi ufficiali, anzi istituzionali, questa parola mi rimase impressa,
questo lo ricordavo e ne ho avuto conferma leggendo la trascrizione, però ci deve essere un
passo intermedio che non è stato trascritto, cioè le mie insistenze per sapere per quale
motivo...mi chiese se poteva venire subito io gli dissi senz’altro: questa fu una mia iniziativa
di accettare il colloquio, io ho sempre ritenuto che il colloquio con qualsiasi persona anche
della mafia fosse sempre utile” cfr. ff. 64 e ss. ud. 8/11/1994) .
Ha sostenuto di avere prontamente avvisato il Prefetto De Francesco della telefonata
ricevuta, riferendogli anche di avere acconsentito ad incontrare Nino Salvo; il Prefetto De
Francesco gli avrebbe, quindi, consigliato di registrare il contenuto del colloquio, cosa che
non si era potuta verificare per l’impossibilità di reperire nell’immediatezza un registratore
(“ Ricordo benissimo che quel giorno l’Alto Commissario era a Palermo ed era nel suo
ufficio, il mio era a breve distanza dal suo. Lo raggiunsi e gli dissi di questa telefonata, gli
dissi che avevo acconsentito ad incontrarlo, il Prefetto De Francesco mi disse- va bene
senti che vuole, vediamo che vuole- alchè io gli chiesi anche: e se mi chiede poi di parlare
con lei? Dice: no, no deve parlare con te. Quindi già mi fece capire che non era disposto a
riceverlo. Se puoi registra la conversazione. Io tornai subito nel mio ufficio e dissi al capo
della segreteria del mio ufficio che era un segretario del S.I.S.D.E....se poteva installarmi
subito un registratore, perchè io non lo avevo, e lui mi disse che poteva farlo ma ci voleva
un po' di tempo perchè dall’Ufficio dell’Alto Commissario doveva spostarsi a piedi a breve
distanza, in un’altra strada, a breve distanza da via Cavour, per prendere un registratore
ed installarlo con un certo sistema..nel frattempo arrivò il dott. Salvo e fu introdotto nella
mia stanza” cfr. ff. 70 e ss. ud. cit.).
In ordine al contenuto del colloquio ha riferito che Antonino Salvo era molto agitato
e che sostanzialmente lamentava una congiura politica ai suoi danni; gli aveva richiesto un
intervento per rendere possibile un incontro con il dott. De Luca e l’altro funzionario
firmatario del rapporto giudiziario sulla strage Chinnici; ha sostenuto di non avere avuto
ancora occasione di leggere all’epoca di quel colloquio il rapporto in oggetto, non essendo
neppure a conoscenza delle indagini condotte dagli ufficiali della P.G. De Luca e Pellegrini
sul conto dei Salvo; il Salvo gli aveva, inoltre, richiesto di riferire all’Alto Commissario le
sue lamentele e lui aveva provveduto a tranquillizzarlo consigliandogli di rivolgersi ai suoi
legali dicendogli, anche, che non era opportuno parlare con gli ufficiali di P.G.; ha
dichiarato di essere andato subito a relazionare al Prefetto l’esito dell’incontro che aveva
provveduto ad appuntare su un foglio di carta; ha sostenuto che a quella data non sapeva
neppure che il dott. Falcone aveva emesso una comunicazione giudiziaria nei confronti dei
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