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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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dello Spatola sotto il profilo dell’illogicità di un incontro tra il funzionario di Polizia<br />

Contrada ed il mafioso Riccobono all’interno di un ristorante, con rilevanti rischi di<br />

discredito pubblico dell’imputato.<br />

Ed infatti, come lo stesso Spatola ha specificato, quell’incontro era avvenuto in un<br />

giorno feriale della settimana, ad ora di pranzo, nella stagione primaverile, all’interno di un<br />

ristorante che solo la sera registrava maggiori frequenze di clientela palermitana (a pranzo di<br />

giorno feriale era tuttalpiu’ possibile trovare clientela di turisti- cfr. ff.105 e ss. ud.<br />

27/4/1994), e quindi in circostanze di tempo e di luogo, che consentivano di ridurre i rischi<br />

di una visibilità all’esterno di quella contestuale presenza del Riccobono e del dott.<br />

Contrada.<br />

Peraltro, come già evidenziato, in quel ristorante ed in quella zona il Riccobono<br />

aveva fondate ragioni per ritenersi particolarmente “sicuro”, essendo in condizioni di<br />

controllare il territorio e potendo confidare nella “discrezione” del gestore.<br />

Non è il caso di soffermarsi ulteriormente sulla particolare spavalderia che in<br />

quell’epoca ostentavano i latitanti di mafia nel frequentare i locali pubblici e ad ulteriore<br />

riprova che anche appartenenti alle Forze dell’Ordine ed addirittura alla Magistratura non<br />

usavano particolari cautele nell’intrattenere rapporti con mafiosi deve evidenziarsi quanto<br />

riferito dal collaborante Gioacchino Pennino, il quale ha descritto il modo con il quale il<br />

dirigente del I° Distretto di Polizia dott. Purpi si scambiava “calorosamente”il saluto per<br />

strada con Stefano Bontate, del quale non faceva mistero di essere “amico”, e della sua<br />

frequentazione di un noto ristorante palermitano in compagnia di Vito Ciancimino; lo stesso<br />

collaborante ha riferito, altresì, che persino il dott. Signorino, magistrato legato da vincoli di<br />

amicizia all’odierno imputato, in epoca contestuale a quella indicata dallo Spatola (1980-<br />

1981) circolava in macchina in compagnia del Riccobono (cfr. dichiarazioni rese dal<br />

Pennino all’udienza del 19/6/1995).<br />

Alla luce di tali considerazioni il riferito incontro del dott. Contrada con Rosario<br />

Riccobono, all’interno del citato ristorante di Sferracavallo, non è affatto “inconcepibile” sul<br />

piano logico, così come sostenuto dalla difesa.<br />

Altre conferme alla veridicità del racconto offerto dallo Spatola sono, poi, emerse<br />

dalle deposizioni rese, all’udienza del 7/9/1994, dai fratelli Rosario e Federico Caro, escussi<br />

ai sensi degli artt. 195 e 210 c.p.p.p, in quanto indagati per il reato di associazione di tipo<br />

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