PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

fondamento dagli stessi De Luca e D’Antone nelle relazioni redatte all’epoca, ed erano state
avviate indagini univocamente dirette a tentare di rinvenire possibili illeciti collegamenti tra
Oliviero Tognoli e Cosimo Di Paola, senza neppure prendere in considerazione la possibilità
che potesse avere fondamento la notizia pubblicata dall’ ”Espresso” a carico del dott.
Contrada e confermata dallo stesso dott. Falcone ai dott.ri Sica, Misiani e Di Maggio; il dott.
Contrada, che in quel periodo aveva tentato di passare all’ufficio dell’Alto Commissario e
temeva di essere “abbandonato” dalla propria Amministrazione, dopo un primo tentativo di
avere un colloquio con Domenico Sica aveva avuto diretti contatti sia con il dott. Di Maggio
che con il dott. Misiani al quale, in particolare, aveva lungamente esposto il proprio
convincimento di essere stato calunniato dal giornale “l’Espresso” consegnadogli una
copiosa memoria difensiva sul punto; le indagini effettuate dall’ufficio dell’Alto
Commissario erano state fatte all’insaputa del Prefetto Sica ed è emerso che sulle reali
finalità delle stesse, nonchè sulla loro estensione e modalità di esecuzione i testi escussi
all’odierno dibattimento hanno mostrato di essere stati tra loro in contraddizione, reticenti
ed in piu’ punti palesemente mendaci.
Quel che è certo è che nessun collegamento da tali indagini era emerso tra il Tognoli
e Cosimo Di Paola oltre quello cui aveva fatto cenno lo stesso Tognoli nella rogatoria del
Maggio 1989, confermato dal teste Di Paola all’odierno dibattimento e cioè l'’esistenza di
un rapporto di amicizia tra i due contratto sui banchi di un istituto tecnico di Cefalu’, tanto
che lo stesso dott. De Luca, nel corso della sua deposizione, ha riferito di essersi convinto
all’esito degli accertamenti espletati che Tognoli doveva essere stato avvertito dai propri
familiari; tale ipotesi, come già esposto, contraddetta dalle acquisite risultanze è stata fatta
propria anche dalla difesa dell’imputato in alternativa a quella non provata del favoritismo
da parte di Cosimo Di Paola.
Per quanto concerne le preoccupazioni palesate dal dott. Contrada per
l’atteggiamento assunto dalla propria Amministrazione a seguito della vicenda Tognoli (cfr.
testimonianze già esaminate rese sul punto dai testi Di Maggio- Coppi- Chiodi nonchè
ammissioni fatte dallo stesso imputato) deve osservarsi che effettivamente, in un primo
momento, le stesse avevano avuto un serio fondamento ma che successivamente, in analogia
a quanto era accaduto all’interno dell’ufficio dell’Alto Commissario, tali timori erano
cessati in quanto l'imputato anche all’interno del S.I.S.D.E. era riuscito a superare la grave
situazione determinatasi a suo carico.
Dalle annotazioni contenute nell’agenda personale dell’imputato relativa all’anno
1989 è stato possibile ricostruire tutte le fasi relative alle decisioni adottate dai suoi superiori
781