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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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da Manuli Maria, coniugata con Francesco Teresi, già sorvegliato speciale della P.S.<br />

indicato dai collaboratori di giustizia Buscetta, Contorno e Mutolo quale “uomo d’onore”<br />

della famiglia di Santa Maria di Gesu’ (cfr. ff. 12 e ss. ud. 19/6/1995- dep. Bruno ff. 8 e ss.).<br />

E’ stato accertato che effettivamente il collaborante dal 1963 al 1993 è stato titolare di un<br />

laboratorio di analisi, sito al civico n° 111 della via Roma a Palermo e che al civico n° 97<br />

della stessa via (distante circa venti metri dal civico n° 111) è stato ubicato dal 1966 al<br />

Maggio 1979 l’Ufficio di Polizia del I° Distretto (cfr. f. 12 dep. Bruno).<br />

Francesco Mineo, citato a proposito delle notizie apprese sulla massoneria segreta,<br />

indicato anche da Francesco Marino Mannoia , identificato per l’omonimo classe ‘29, è<br />

stato collaboratore del Comitato Provinciale della Democrazia Cristiana di Palermo ed ha<br />

ricoperto la carica di segretario della sezione “Alcide De Gasperi” di Bagheria nel predetto<br />

partito (cfr. ff. 12 e ss. dep. Bruno cit.). Sono state positivamente individuate le imprese<br />

facenti capo ai costruttori Lipari e Reale indicati dal Pennino nel corso del suo esame<br />

dibattimentale (cfr. ff. 13 e ss. dep. Bruno cit.).<br />

Il citato Gioacchino Di Caccamo è risultato cugino del collaborante, in quanto la<br />

madre, Domenica Pennino era sorella di suo padre Gaetano Pennino; anche il Di Caccamo è<br />

stato indicato dal collaboratore di giustizia Giovanni Drago come appartenente alla famiglia<br />

mafiosa di Brancaccio ed è stato tratto in arresto sulla base della stessa ordinanza cautelare<br />

emessa a carico del Pennino (cfr. ff. 7 e ss. dep. Bruno cit.).<br />

Lo zio paterno del collaborante, suo omonimo, Gioacchino Pennino, deceduto nel<br />

1989, già diffidato e sorvegliato speciale della P.S. è stato inserito nel c.d. rapporto dei 114<br />

ed è stato piu’ recentemente indicato quale componente della famiglia mafiosa di “Palermo-<br />

centro”; Mario <strong>La</strong> Rocca, deceduto nel 1968, era cugino del collaborante in quanto la madre<br />

Geraci Maria era sorella della madre del predetto Geraci Anna; il dott. Francesco Barbaccia,<br />

per molti anni specialista esterno presso la casa C.le di Palermo dell’Ucciardone, figlio di<br />

Barbaccia Giuseppe, indiziato mafioso e pericoloso per la sicurezza pubblica, è risultato<br />

legato da un lontano rapporto di parentela al collaborante in quanto Antonina Pennino,<br />

suocera del Barbaccia era zia paterna del Pennino; il 9 Aprile del 1993 è stato raggiunto da<br />

ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo<br />

in quanto indagato per associazione di tipo mafioso; nell’ambito del presente processo anche<br />

il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo ha riferito in ordine al suo comportamento<br />

compiacente con i mafiosi nell’esercizio della professione medica (v. f. 62 ud. 7.6.1994).<br />

Di Giuseppe Giovanni, altro cugino del collaborante, in quanto la madre Rosa<br />

Pennino era sorella di Gaetano Pennino, risulta avere ricoperto diversi incarichi di carattere<br />

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