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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Gambino aveva ammesso non soltanto i rapporti di parentela con gli Spatola ma anche i suoi<br />

contatti con gli stessi nel capoluogo siciliano, sin dai primi giorni del Settembre 1979,<br />

ammettendo altresì i suoi collegamenti con la famiglia mafiosa dei Sollena, peraltro già noti<br />

all’ufficio avendo il dott. Giuliano redatto nel periodo della propria dirigenza della Squadra<br />

Mobile un rapporto datato 7/5/1979, inviato alla Procura della <strong>Repubblica</strong> e,<br />

successivamente riutilizzato nell’ambito della descritta operazione di Polizia del Maggio<br />

1980, nel quale si evidenziava la pericolosità del gruppo mafioso siculo-americano dei<br />

Gambino ed i suoi collegamenti con i Sollena nell’ambito degli accertamenti concernenti<br />

attività illecite del crimine organizzato attraverso operazioni bancarie tra l’Italia e gli U.S.A.<br />

(v. le citazioni contenute alle predette indagini del dott. Giuliano, nel rapporto giudiziario a<br />

firma dell’imputato in data 21 Ottobre 1979, cit.).<br />

<strong>La</strong> puntuale ricostruzione dei movimenti di Michele Sindona nel periodo del finto<br />

rapimento, di cui all’acquisita sentenza redatta dal G.I.di Milano, ha consentito di accertare<br />

che il Sindona si era effettivamente trattenuto, per circa un mese, a Palermo dove aveva<br />

incontrato molte persone ed in particolare rappresentanti dell’ambiente massonico<br />

(attraverso il tramite di Miceli Crimi) e di quello mafioso sia italiano (Spatola) sia italo-<br />

americano (Gambino): la libertà di movimento a Palermo del Sindona era apparsa ai giudici<br />

di Milano tanto piu’ strana in quanto il predetto, pur risultando ufficialmente latitante e<br />

ricercato dappertutto, aveva assiduamente frequentato, anche in pubblico, proprio John<br />

Gambino, riconosciuto soggetto di spicco della mafia italo-americana (cfr. ff. 128 e ss. sent.<br />

Turone cit.).<br />

Dal momento del suo arrivo in Sicilia aveva, infatti, assunto “particolare spessore”<br />

la figura di John Gambino, risultato presente a Palermo fin dai primi giorni del Settembre<br />

1979, ed in relazione con lui quella dei suoi cugini Spatola e di altre persone legate al suo<br />

clan mafioso; egli aveva assistito lungamente il Sindona, favorendolo tra l’altro in modo<br />

determinante nell’espatrio clandestino dall’Italia il 13 Ottobre 1979, dopo che, acquisita la<br />

notizia dell’arresto a Roma dello Spatola, era fallito un progetto di incontro del Sindona con<br />

i suoi legali a Vienna ed il predetto aveva deciso di far subito ritorno negli U.S.A..<br />

Un ruolo centrale aveva svolto nella vicenda del finto rapimento anche Joseph Miceli<br />

Crimi, medico siciliano massone, residente in parte in Sicilia ed in parte negli U.S.A., in<br />

stretto contatto con lo stesso Sindona e con John Gambino. Miceli Crimi era uno dei primi<br />

ad essere stato informato da Sindona del proprio proposito di fingere un rapimento per la<br />

necessità di giungere clandestino in Italia ed era colui che aveva individuato in Giacomo<br />

Vitale (cognato di Stefano Bontate) e Michele Barresi (fra di loro in contatto per essere<br />

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