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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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stato notato a bordo dell’autovettura “Golf” di colore scuro, di Calogero Musso, in<br />

compagnia di quest’ultimo (cfr. - cfr. dep. cit. teste Dell’Anna- nota in data 12/8/1994,<br />

acquisita in atti il 9/9/1994, sullo stato di latitanza del Mazara).<br />

Il dott. Michele Messineo, già dirigente del Commissariato di Castelvetrano e<br />

Questore vicario presso la Questura di Trapani, risulta sottoposto a procedimento penale e<br />

raggiunto da avviso di garanzia in relazione alle accuse rese nei suoi confronti dallo<br />

Scavuzzo (citato ai sensi degli artt. 195 e 210 c.p.p., è stato escusso all’udienza del<br />

28/3/1995, giusta ordinanza emessa dal Tribunale in data 29/12/1994).<br />

Il teste Dell’Anna ha riferito in ordine ai precedenti a carico dello zio del<br />

collaborante, Vito Scavuzzo e di Giacomo Adamo, parente dello stesso, entrambi<br />

condannati nel 1935 dalla Corte di Assise di Palermo in relazione ad un duplice omicidio<br />

(cfr. ff. 45 e ss. ud. cit.).<br />

Altro zio del collaborante, Luciano Agueci, risulta sottoposto nel 1935 al confino di<br />

Polizia, trasferitosi sul litorale romano ad Ardea, ha realizzato investimenti immobiliari<br />

nella zona insieme ad altri personaggi mafiosi tra cui il noto “Frank” Coppola (cfr. f. 47 ud.<br />

cit. dep. Dell’Anna).<br />

Il teste Dell’Anna ha riferito di avere dato incarico al brig. Trapani ed al car. Pellino,<br />

appartenenti al proprio reparto, di eseguire il sopralluogo sui luoghi indicati dal collaborante<br />

nel corso delle sue dichiarazioni afferenti l’odierno imputato; ha dichiarato che il<br />

sopralluogo era rimasto incompleto per le stesse circostanze addotte dal collaborante nel<br />

corso della sua deposizione (cfr. ff. 51 e ss. ud. cit.).<br />

Un primo indice di affidabilità delle notizie riferite dallo Scavuzzo deve rinvenirsi<br />

nello spessore mafioso degli “uomini d’onore” del trapanese con i quali è stato in contatto.<br />

<strong>La</strong> scelta compiuta di dissociazione dall’organizzazione mafiosa, rivelatasi del tutto<br />

disinteressata (essendo stato accertato che aveva all’epoca da scontare una breve pena<br />

detentiva) connotata dall’ ampiezza delle rivelazioni auto- incriminatrici (non era neppure<br />

sospettato di appartenenza a “Cosa Nostra”) ed improntata alla massima lealtà (v.<br />

rivelazione della notizia sull’attentato al Procuratore di Marsala) rende intrinsecamente<br />

attendibile la determinazione della sua collaborazione in base ad un progressivo processo di<br />

ravvedimento rispetto al proprio passato criminale.<br />

Nessuna ragione di ostilità o di rancore è emersa nei confronti dell’odierno imputato,<br />

il quale ha ammesso di non avere mai svolto attività investigative o informative sul suo<br />

conto; lo Scavuzzo si è limitato a riferire, con un racconto minuzioso e particolareggiato, un<br />

episodio di cui è stato diretto testimone ed a cui aveva preso parte l’imputato, ma non ha<br />

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