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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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quell’incontro sulla base del medesimo ragionamento di tipo deduttivo utilizzato<br />

dall’imputato (cfr. dep. sul punto resa da Ignazio D’Antone il quale nell’escludere la<br />

fondatezza della notizia ha affermato: “assolutamente no, noi lo avremmo saputo” cfr. ff. 47<br />

e 48 ud. 14/7/1995).<br />

Il teste Giovanni Epifanio, questore in carica all’epoca dell’omicidio Giuliano, ha<br />

dichiarato di non ricordare neppure che gli uffici investigativi della Questura di Palermo<br />

avessero fatto accertamenti per verificare se l’incontro tra Giuliano ed Ambrosoli si era<br />

effettivamente verificato (cfr. ff. 60 e ss. ud. 5/5/1995).<br />

Dalle esaminate deposizioni è emerso che, gli stessi familiari degli uccisi Ambrosoli<br />

e Giuliano, pur non essendo stati informati dai predetti in ordine ad un incontro intercorso<br />

tra loro, non hanno ritenuto in alcun modo di poterlo escludere e certamente la circostanza<br />

che Giuliano non ha lasciato traccia di alcuna richiesta per una formale autorizzazione ad<br />

effettuare tale missione agli atti del proprio fasciolo personale, non può essere ritenuta<br />

decisiva ai fini della sua esclusione, attesa l’assoluta discrezione che a tale incontro doveva<br />

necessariamente riservarsi, tanto piu’ , come egli stesso aveva confidato ad un suo stretto<br />

collaboratore ed amico, Charles Tripodi aveva iniziato a diffidare del suo stesso ambiente ed<br />

in particolare del dott. Contrada (cfr. copia fascicolo personale dott. Boris Giuliano esistente<br />

presso il Ministero dell’Interno-acquisito in atti all’ud. del 13/6/1995- copia fascicolo<br />

esistente presso la Questura di Palermo- acquisito all’ud. del 30/6/1995).<br />

Per quanto concerne il rapporto tra l’imputato ed il dott. Giuliano non vi è motivo di<br />

dubitare che esso sia stato effettivamente, in una prima fase, di intensa collaborazione e di<br />

amicizia, soprattutto fino al 1976, con riferimento al periodo in cui il dott. Contrada era stato<br />

il dirigente della Squadra Mobile di Palermo e Giuliano aveva svolto le funzioni di vice-<br />

dirigente, in tal senso sono state acquisite numerose deposizioni provenienti da testi della<br />

difesa, ma dalla significativa testimonianza resa dalla vedova Giuliano è emerso che<br />

nell’ultimo periodo della sua vita Giuliano non aveva piu’ frequentato con la stessa assiduità<br />

di prima l’imputato manifestando divergenze con lui anche in ordine a piste investigative da<br />

privilegiare (cfr. deposizioni rese dai testi della difesa che hanno riferito in merito<br />

all’esistenza di ottimi rapporti tra l’imputato e Boris Giuliano: Antonio De Luca 110 e ss.<br />

ud. 28/10/1994- Ignazio D’Antone ff. 44 e ss. ud. 14/7/1995- Vittorio Vasquez ud.<br />

10/1/1995- Vincenzo Boncoraglio ff. 71 e ss. ud. 10/1/1995- Salvatore Nalbone ff. 8 e ss.<br />

ud. 20/1/1995- Calogero Buscemi f. 146 ud. 20/1/1995- Corrado Catalano ff. 206 e ss. ud.<br />

20/1/1995- Filippo Peritore f. 144 ud. 24/1/1995- Ottavio Fiorita ff. 90 e ss. ud. 31/1/1995-<br />

Santi Donato ff. 182 e ss. ud. 13/5/1994- Ferdinando Pachino f. 37 ud. 5/9/1994- Antonio<br />

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