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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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abitato insieme con le rispettive famiglie, sia a Palermo, in via Ammiraglio Rizzo, che a<br />

Cinisi, a Passo di Rigano e a Villa Grazia; in quel periodo tra il 1973 ed il 1976, i due in<br />

stato di latitanza, erano costretti a spostarsi continuamente da una casa ad un’altra per<br />

evitare di essere catturati.<br />

Nel 1981, Mutolo, tornato in libertà dopo il periodo di carcerazione sofferto, si era<br />

reso conto che il Riccobono, seppur ancora latitante, era molto piu’ tranquillo di prima e<br />

risiedeva in modo piu’ stabile in alcuni villini, di sua proprietà, siti a Mondello, a<br />

Pallavicino e a Sferracavallo, nella zona sul mare denominata “Barcarello” .<br />

Nello stesso periodo egli, in piu’ occasioni, lo aveva accompagnato in locali pubblici<br />

(al ristorante “Simpathy ” di Mondello - da “Settimo” a Monreale ecc.) avendo modo di<br />

notare che il Riccobono svolgeva i suoi traffici tranquillamente spostandosi in giro per la<br />

città con la sua autovettura (cfr. ff. 58 e ss.).<br />

Ad ulteriore conferma della circostanza che, negli anni “80, la notizia della<br />

disponibilità di Contrada era abbastanza diffusa all’interno di “Cosa Nostra”, il collaborante<br />

ha riferito altri due episodi, aventi origine da specifici accadimenti, nel corso dei quali egli<br />

aveva avuto l’occasione di parlare con altri appartenenti a “Cosa Nostra” del dott. Contrada<br />

o quantomeno nel corso dei quali la predetta notizia era stata ritenuta patrimonio comune di<br />

conoscenza nei colloqui con esponenti di “Cosa Nostra”.<br />

Mutolo ha ricordato che nell’anno 1982 aveva subito da parte della Squadra Mobile<br />

di Palermo, presso la propria abitazione, una perquisizione che per poco non aveva portato<br />

alla scoperta di un grosso carico di eroina, che aveva celato all’interno di due grosse valigie<br />

con doppi fondi riposte nella macchina posteggiata nel garage, locale dove, però, la<br />

perquisizione non era stata estesa (cfr. ff. 211 e ss trascr. ud. 7/6/1994 e ff. 71 e ss. trascr.<br />

ud. 12/7/1994).<br />

Atteso il grave rischio corso in quell’occasione, Mutolo, commentando<br />

successivamente l’accaduto con alcuni esponenti di “Cosa Nostra”, ed in particolare con<br />

quelli che come lui erano interessati a quel traffico di stupefacenti (ha indicato con certezza<br />

Gaetano Carollo, Greco detto “Scarpa”, Micalizzi Salvatore, Galatolo Vincenzo e “Pino”<br />

Savoca) si era lamentato del fatto che il dott. Contrada non aveva avvisato per quella<br />

perquisizione ed aveva appreso che il responsabile di quella operazione di Polizia non era<br />

certo stato Contrada bensì il dott. Cassarà.<br />

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