PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

positivamente riscontrata, essendo stato accertato che la sospensione della patente del
Cancemi, rilasciatagli nel 1960 dalla Prefettura di Palermo, era stata disposta con decreto
prefettizio del 13/11/1971, mai revocato, e che solo nel Settembre del 1988, dopo un nuovo
esame teorico- pratico il Cancemi aveva ottenuto una nuova patente (cfr. ff. 36-62 e ss.
deposizione Obinu ud. cit.).
E’ già stato messo in evidenza come il P.le Danisinni fosse il luogo abitualmente
frequentato dal Lipari Giovanni per l’esercizio dei propri traffici di droga (v. riferimenti alla
sentenza del primo maxi processo) ed è stato, altresì, anticipato che il Cancemi pur
esponendo al Lipari i propri problemi per la patente, neppure in seguito, quando aveva
saputo dell’interessamento di Contrada per la patente del Bontate, aveva ritenuto di chiedere
per sè, semplice soldato della famiglia di “Porta Nuova”, l’intervento del predetto
funzionario.
Secondo quanto appreso dal Cancemi, dopo l’Agosto del 1979, gli specifici
interventi del dott. Contrada in favore di “Cosa Nostra”, erano stati, quindi, quelli finalizzati
a far ottenere la patente ed il porto d’armi a Stefano Bontate.
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