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3. IV Vicenda relativa all’allontanamento dall’Italia
di John Gambino.
Tale episodio è emerso, nell’ambito dell’odierno processo, a seguito dei riferimenti
fatti da alcuni testi della difesa, ed in particolare dal dott. De Luca, alle indagini eseguite
sulla c.d. vicenda Sindona e sul gruppo di mafia facente capo alla famiglia degli Spatola e a
quella siculo-americana dei Gambino, dalla Squadra Mobile e dal Centro Criminalpol di
Palermo, su delega dell’A.G. di Roma, nel periodo in cui il dott. Contrada ricopriva in tale
città il doppio incarico di dirigente di entrambi gli organismi di Polizia Giudiziaria.
In ordine alla c.d. vicenda Sindona, è necessario premettere, che il pomeriggio del 2
Agosto del 1979 era sparito a New York Michele Sindona, il quale il 10 Settembre seguente
avrebbe dovuto comparire davanti all’A.G. americana, quale imputato di bancarotta
fraudolenta e di altri reati, a seguito del dissesto della Franklin National Bank di New York.
Il Sindona era riapparso a New York il 16 Ottobre successivo, con una ferita d’arma da
fuoco alla gamba sinistra tendente ad accreditare la versione di un patito sequestro; ed infatti
il 3 Agosto 1979 era giunta una telefonata presso la segreteria del suo ufficio americano con
la quale si comunicava che il predetto era stato rapito e, durante la sua scomparsa, lo stesso
Sindona aveva inviato ai suoi legali ed ai parenti numerosi messaggi, parimenti, tendenti ad
accreditare l’ipotesi del suo sequestro da parte di sedicenti gruppi eversivi terroristici.
Mentre l’F.B.I americana svolgeva le proprie indagini sull’avvenuta scomparsa di Sindona,
propendendo fin dall’inizio per l’ipotesi investigativa di un finto rapimento e di un
allontanamento volontario del Sindona, anche gli inquirenti italiani, dal 7 Agosto 1979, a
seguito delle informative inviate dalle autorità americane, avevano cominciato ad occuparsi
di tale vicenda, con apertura di un procedimento presso la Procura della Repubblica di
Milano rubricato come “ atti relativi alla scomparsa di Michele Sindona” , del quale
avevano provveduto ad informare le autorità U.S.A ai fini di una reciproca collaborazione
nelle indagini. L’avv.to Rodolfo Guzzi, difensore del Sindona nelle cause civili e penali che
si celebravano davanti all’A.G. italiana ed in particolare nel processo penale per bancarotta
fraudolenta pendente a suo carico, sin dal 1974, a Milano (cfr. mandato di cattura
internazionale per bancarotta fraudolenta, emesso nei suoi confronti il 2 Luglio 1975 dal
G.I. di Milano), dove frattanto, la notte tra l’11 ed il 12 Luglio 1979, si era verificato anche
l’omicidio di Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana,
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