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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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quale “uomo d’onore” della famiglia degli Spatola di Sferracavallo (cfr. ff. 60 e ss. ud.<br />

7/6/1994).<br />

Dagli accertamenti di P.G. eseguiti è stato accertato che nella via Barcarello, di<br />

Sferracavallo, vi è un terreno intestato a Spatola Franco Antonio, fratello di Spatola<br />

Bartolomeo; su questo terreno lo Spatola Franco ha costruito un’abitazione e nella stessa<br />

area, originariamente compresa nella medesima particella, vi è un villino a due elevazioni,<br />

formalmente intestato a Luparello Tommaso, dove nel 1990 la Squadra Mobile di Palermo<br />

ha arrestato il latitante Francesco Bruno, classe ‘51, ritenuto affiliato alla famiglia mafiosa<br />

di Sferracavallo-Tommaso Natale che faceva capo a Spatola Bartolomeo (cfr. dep. cap.<br />

Luigi Bruno ud. 18/10/1994 ff. 84 e ss.).<br />

A proposito del ristorante “Delfino” di Sferracavallo Mutolo ha dichiarato di essere a<br />

conoscenza che il suo proprietario è persona “cui si può parlare”; a dimostrazione di ciò ha<br />

ricordato due episodi: uno del 1976 quando, insieme a Lo Piccolo Salvatore detto<br />

“Totuccio”, indicato quale “uomo d’onore” della famiglia mafiosa di Tommaso Natale,<br />

sottocapo di Spatola “Lino”, si era personalmente recato a parlare con il proprietario del<br />

“Delfino”, il quale si era “messo a disposizione” per fare un favore a tale Megna, titolare di<br />

un deposito di bibite; altro episodio, gli era stato riferito nel 1981 da Riccobono e da altri<br />

uomini della sua famiglia mafiosa, secondo i quali Lo Piccolo Salvatore, prima di uccidere<br />

l’agente di custodia m.llo Di Bona, gli aveva dato appuntamento proprio al ristorante<br />

“Delfino”, senza alcuna preoccupazione che il proprietario di tale locale potesse fornire alle<br />

Forze dell’Ordine indicazioni sulla contestuale presenza del Lo Piccolo e della sua vittima<br />

designata in quel luogo (cfr. ff 61 e ss. ud. 7/6/1994).<br />

Dagli accertamenti di P.G. eseguiti su tali notizie rese dal Mutolo è stato possibile<br />

verificare che Megna Giuseppe, classe 1944, è titolare dell’omonima ditta individuale che<br />

ha sede nella via Regione Siciliana ed ha ad oggetto la vendita all’ingrosso di prodotti<br />

alimentari e bibite ed il padre, Megna Pietro, classe 1912, è iscritto alla Camera di<br />

Commercio con l’abilitazione di commerciante al minuto ed all’ingrosso di bibite (cfr. dep.<br />

Bruno f. 86 ud. cit.).<br />

Il m.llo Di Bona citato da Mutolo è stato identificato per Di Bona Calogero, classe<br />

1944, già agente di custodia, residente nella via Sferracavallo, scomparso il 28/8/1979; in<br />

merito a tale scomparsa i C.C. della Compagnia di S.Lorenzo, che avevano eseguito le<br />

indagini, avevano evidenziato che dalla ricostruzione dei movimenti del Di Bona prima<br />

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