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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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1. IV <strong>La</strong> perquisizione domiciliare eseguita il 12/4/1980 presso<br />

l’abitazione del latitante mafioso Salvatore Inzerillo e<br />

l’intervento posto in essere dall’imputato nei confronti del<br />

funzionario di P.S. Renato Gentile.<br />

In data 14/4/1980 il Commissario Capo di P.S. Renato Gentile redigeva una<br />

relazione di servizio, inviata al Dirigente della Squadra Mobile di Palermo dell’epoca, dott.<br />

Giuseppe Impallomeni, con la quale faceva presente quanto segue:<br />

“ la sera di sabato 12 c.m., nell’androne di questa Squadra Mobile, dopo avere<br />

lasciato la S.V., venivo avvicinato dal dott. Contrada che mi chiedeva se fossi andato a fare<br />

una perquisizione a casa di Inzerillo Salvatore e se in quell’occasione agenti armati di<br />

mitra fossero entrati nelle stanze facendo impaurire i bambini: a questo punto il dott.<br />

Contrada aggiungeva che aveva avuto lamentele dai capi-mafia per il modo in cui si era<br />

agito. Al che lo scrivente rispose che la perquisizione avvenne in modo normalissimo, senza<br />

violenza e senza armi in pugno, anzi, gli uomini nella stanza dove dormivano le figlie del<br />

latitante, si comportarono in modo tale da non farle alzare dal letto, aggiunsi, inoltre, che<br />

tutta l’operazione era diretta alla presenza della S.V. . Il dott. Contrada aggiungeva che<br />

determinati personaggi mafiosi hanno allacciamenti con l’America per cui noi, organi di<br />

Polizia non siamo che polvere di fronte a questa grande organizzazione mafiosa: hai visto<br />

che fine ha fatto Giuliano?.<br />

Nel pomeriggio di oggi la guardia Naso, della sez. catturandi, mi informava che nel<br />

pomeriggio di sabato anche lui fu chiamato dal dott. Contrada il quale gli chiese circa<br />

l’operazione compiuta presso l’abitazione dell’Inzerillo” (cfr. relazione a firma Gentile<br />

acquisita in atti all’udienza del 6/5/1994).<br />

Al riguardo è opportuno riferire sulla personalità del predetto Inzerillo, soggetto di<br />

indubbio spessore mafioso che, oltre ad essere rimasto latitante fino alla sua uccisione, è<br />

risultato uno degli alleati piu’ fidati di Stefano Bontate. Per tale motivo è stato insieme al<br />

predetto tra le prime vittime della guerra di mafia scatenatasi a Palermo nei primi anni ‘80;<br />

in particolare il ruolo svolto dall’Inzerillo nell’ambito dell’organizzazione mafiosa ed i suoi<br />

collegamenti con gli Stati Uniti nell’attività di smistamento dell’eroina erano stati messi in<br />

luce, per la prima volta dal dott. Boris Giuliano, che all’epoca della sua dirigenza della<br />

Squadra Mobile aveva anche individuato, nel rapporto giudiziario del 3/6/1978, l’Inzerillo<br />

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