PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

giustificare la propria iniziale reticenza dinanzi al giudice Geraci con i dubbi in lui insorti
sulla piena attendibiltà del Gotelli. (“ho saputo dopo che questo Gotelli nel frattempo,
poverino, aveva avuto dei problemi...era un po' svanito..lo disse Novembre........ non lo so se
c’erano dei segni pregressi..Gotelli, mi dissero, che era un po' un elemento di
protagonismo...non era all’altezza della situazione ....cominciò così la critica nei confronti
di Gotelli” cfr. ff. 10 e ss.- 36 e ss. ud. cit.).
Occorre subito dire in ordine alle critiche di protagonismo avanzate a carico del
Gotelli che le stesse appaiono prive di qualsiasi fondamento: come ammesso, infatti, dallo
stesso avv.to Melzi era stato lui e non Gotelli a farsi promotore di due conferenze stampa
sull’omicidio Ambrosoli, di un’inchiesta parlamentare sull’accaduto, di diverse interviste
alla stampa, e se ciò aveva fatto perchè mosso dal lodevole fine di fare chiarezza
sull’inquietante omicidio ai danni di Ambrosoli, non vi è dubbio che aveva contribuito ad
alimentare la pubblicità su quell’incontro, rivelatogli con assoluta certezza in un primo
momento dal Gotelli, il quale invece, proprio da tale pubblicità era stato intimorito ed
indotto a ridimensionare la notizia in suo possesso (cfr. dep. Melzi ff. 7 e ss.- 31 e ss.- 58 e
ss. - 65 e ss. ud. cit.).
Per quel che concerne i dubbi avanzati, solo a posteriori, sull’integrità psichica del
m.llo Gotelli deve dirsi che, il m.llo Novembre, escusso all’udienza 27/6/1995, ha
confermato che il predetto era un suo stretto collaboratore componente il ristretto gruppo di
finanzieri da lui diretto che, per conto della Magistratura milanese, svolgeva attività di
Polizia Giudiziaria presso la Banca privata Italiana, coadiuvando nel suo incarico l’avv.to
Ambrosoli; ha escluso, con assoluta certezza, che il congedo dalla Guardia di Finanza del
Gotelli, contestuale a quello dello stesso Novembre, fosse da ricollegare a problemi di
malattia (cfr. ff. 48 e ss.- 55 e ss. ud. cit.).
E’ da escludere, quindi, che il teste Gotelli, prescelto quale soggetto pienamente
affidabile per quel delicato incarico, potesse avere manifestato problemi di squilibrio
mentale che, certamente non erano stati neppure la causa del suo volontario congedo dalla
G. di F. e che, solo successivamente, si è tentato di attribuirgli; deve anche sottolinearsi che,
nel tentativo di screditare l’attendibilità del predetto teste la difesa ha fatto riferimento, nel
corso del suo contro-esame dibattimentale, ad un procedimento nei suoi confronti in ordine
ai reati di calunnia ed oltraggio, ma come provato dalla sentenza emessa dal Tribunale di
Milano in data 7/3/1994, acquisita in atti, il Gotelli da quegli addebiti era stato assolto (cfr.
ff. 14 e ss. 54 e ss. ud. 14/6/1994 e copia sentenza cit. acquisita all’ud. del 14/6/1994).
Il m.llo Novembre, nel corso della sua deposizione, ha chiarito di non avere mai
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