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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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predetto funzionario, sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia,<br />

tra cui Gaetano Costa, escusso nel presente processo (cfr. scheda omicidio Giuliano in sent.<br />

I° grado maxi-processo. dep. cap. Bruno ud. 10/5/1994, ud. 19/9/1995 ff. 27 e segg., ud.<br />

22/9/1995 ff. 11 e 12, mandato di cattura emesso dal dr. Borsellino il 27/6/1981, estratto dal<br />

fascicolo personale del dr. Contrada esistente presso il Ministero dell’ Interno, acquisito all’<br />

udienza del 19/4/1994).<br />

Altra conferma alle dichiarazioni di Marchese Giuseppe emerge da quelle già<br />

esaminate di Gaspare Mutolo, il quale nel riferire quanto appreso dal proprio capo-famiglia<br />

Rosario Riccobono, ha dichiarato che il dott. Contrada, dopo gli iniziali rapporti con Bontate<br />

e Riccobono, era entrato in relazione con altri esponenti mafiosi di spicco ed ha<br />

espressamente citato Salvatore Riina e Michele Greco tra i soggetti che avevano ricevuto<br />

favori dall’imputato.<br />

Appare di significativo rilievo la circostanza che l’episodio riferito dal Marchese del<br />

trasferimento del Riina dal rifugio di Borgo Molara per la “soffiata” del dott. Contrada, si<br />

colloca in epoca precedente (poco tempo prima dell’Aprile del 1981) a quella nella quale<br />

Mutolo ha dichiarato di avere appreso dal Riccobono che i favori erano stati fatti<br />

dall’imputato anche al mafioso Riina.<br />

A conferma delle frequentazioni influenti dei Greco, il Marchese ha riferito di avere<br />

avuto modo di constatare personalmente che il fondo della Favarella era frequentato da<br />

“persone importanti” e che Greco Salvatore detto “il senatore”, secondo quanto riferitogli da<br />

Leoluca Bagarella, era iscritto alla massoneria e per tale motivo aveva contatti con molte<br />

persone autorevoli.<br />

Tali notizie apprese dal Marchese si inquadrano perfettamente nell’utilizzo che<br />

“Cosa Nostra” intendeva fare della massoneria per accrescere il proprio potere, di cui si è<br />

fatto cenno nella parte della trattazione dedicata al collaborante Spatola Rosario, fornendo<br />

un altro indizio sull’esistenza di rapporti tra l’odierno imputato e soggetti appartenenti a<br />

settori deviati della massoneria; inoltre si rivelano perfettamente consonanti con le<br />

risultanze del maxi processo in ordine al ruolo svolto all’interno di “Cosa Nostra” dai fratelli<br />

Greco.<br />

Concludendo in ordine al contributo probatorio offerto dal Marchese deve<br />

evidenziarsi che qualsiasi prospettazione difensiva che faccia riferimento a possibili<br />

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