PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

Pirrone conosceva di fama dalle cronache giornalistiche come funzionario di punta
dell’apparato investigativo palermitano, era una “persona utile” che si prestava a fare
qualche favore, a fornire notizie in anticipo su eventuali mandati di cattura, perquisizioni ed
altre operazioni di Polizia e che riceveva volentieri qualche regalo (“sai è una persona che
ci è utile, perchè sappiamo che si presta a fare qualche favore, ci dà notizie su eventuali
mandati di cattura, eventuali perquisizioni, operazioni di questo genere..... gli piace anche
accettare qualche regalo” cfr. ff. 56 e ss).
Nel corso dell’incontro il dott. Contrada, che aveva mostrato di conoscere bene
Cosimo Conti, li aveva accolti cordialmente facendoli accomodare e discutendo per un po'
di tempo con loro di teatro intrattenendosi in particolare a parlare delle differenze tra il
teatro “cabaret” palermitano e quello napoletano e sugli strumenti musicali napoletani (cfr.
ff. 56 e ss.). Successivamente a tale visita, un giorno di sabato, il dott. Contrada si era recato
insieme alla moglie al teatro “Madison” e il Pirrone aveva constatato personalmente che era
stato accolto “calorosamente” e aveva anche scambiato i saluti con Pietro Conti, padre di
Cosimo (cfr. ff. 64 e ss. ud. cit.).
In seguito ha dichiarato di avere avuto occasione di parlare del dott. Contrada anche
con Pietro Conti, Sorce Vincenzo, appartenente a “Cosa Nostra” e Franco D’Accardi,
entrambi assidui frequentatori del “Madison”, tutti soggetti che gli avevano confermato che
il dott. Contrada era “persona su cui si poteva fare affidamento” per avere in anticipo
notizie su operazioni di Polizia (cfr. ff. 65 e ss.).
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