PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

(cfr. f. 42 ud. cit.).
Nel momento della sua spontanea costituzione all’A.G. di Milano, il Pirrone,
risultava indagato, in stato di libertà, in relazione all’indicato procedimento per traffico di
stupefacenti, sulla base della chiamata in correità della Maggi Maria, ed a suo carico
risultava pendente, presso la Procura della Repubblica della Pretura C.le di Milano, solo un
altro procedimento per ricettazione (cfr. f. 16 ud. 22/9/1995).
In ordine ai suoi precedenti penali e di polizia, risulta che il Pirrone, nel 1974, era
stato tratto in arresto per furto e detenzione illegale di armi dalla Squadra Mobile di Palermo
(il collaborante nel corso del proprio esame ha accennato a tale arresto, come prima
occasione in cui aveva avuto modo di vedere personalmente l’odierno imputato negli uffici
della Squadra Mobile, dove era stato interrogato dai dott.ri Speranza e D’Antone- cfr. ff.135
e ss.).
Nel 1978 era stato tratto in arresto, unitamente al fratello Salvatore, dalla Questura di
Venezia, in quanto ritenuto responsabile di spendita di monete, banconote e travel-cheques
falsificati (anche a tale arresto ha fatto riferimento il Pirrone nel corso del suo esame
dibattimentale- v. f. 152 e ss. ud. cit.). Nel 1984 era stato sottoposto a provvedimento di
diffida e nel 1992 era stato tratto in arresto dai C.C. di Milano per ricettazione di due quadri
di provenienza furtiva (cfr. dep. Bruno f. 36 ud. 19/9/1995). Dei suoi familiari, ad eccezione
del fratello Salvatore, tratto in arresto unitamente al collaborante, dalla Questura di Venezia,
in relazione al citato procedimento per il reato di falso, nessun altro componente risulta
avere precedenti penali a carico (cfr. f. 41 ud. 19/9/1995).
Tra i personaggi citati dal Pirrone nel corso dell’esame dibattimentale è stato
accertato che Alessandro Bronzini è soggetto con gravi precedenti penali e di Polizia. Dal
fascicolo esistente presso gli archivi degli uffici di Polizia, risulta che nel 1972 il predetto è
stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Palermo per detenzione e porto abusivo di
armi; nel Luglio del 1978 è stato tratto in arresto dalla medesima Squadra Mobile per
concorso in una serie di rapine; nel 1981 è stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di
Milano, per concorso in tentato omicidio, associazione per delinquere, detenzione e porto
abusivi di armi e nel 1983 è stato colpito da mandato di cattura emesso dall’Ufficio
Istruzione di Palermo nell’ambito dell’inchiesta del primo maxi-processo, a seguito del
quale, ha riportato condanna alla pena di anni otto di reclusione e £ 12 milioni di multa per
traffico di stupefacenti aggravato; nel 1988 è stato condannato dalla Corte di Assise di
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