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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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abbandonare il progetto già realizzato, senza ricevere alcuna contropartita in denaro; il<br />

Mutolo lo aveva rassicurato dicendogli che si sarebbe occupato lui di chiarire la faccenda.<br />

Parlando, quindi, dell’accaduto con il Riccobono, Mutolo aveva appreso da<br />

quest’ultimo che il cugino aveva denunciato in via confidenziale al dott.Contrada le<br />

pressioni estorsive subite da parte della mafia di Pallavicino e che aveva per questo rischiato<br />

di essere ucciso in quanto Contrada, a sua volta, aveva riferito l’informazione allo stesso<br />

Riccobono; questi, solo “per rispetto“ nei confronti di Mutolo, aveva evitato di uccidere il<br />

Siracusa al quale aveva, comunque, impedito di proseguire la propria attività<br />

imprenditoriale nella zona (testualmente cfr. ff. 51 e ss. trascr. cit. - Mutolo chiede al<br />

Riccobono: ” Saro, ma questo discorso che a mio cugino ci arrivano telefonate di non<br />

venire piu’ qua a Pallavicino qual’è? “ - Riccobono: “ E’ un cornutazzo, dice, tuo cugino, e<br />

non lo hanno ammazzato solo perchè è tuo cugino...... ci disse al dott. Contrada ca i mafiosi<br />

che ci sono a Pallavicino sono dei vampiri ca ci sucano u sangu” v. f. 53 trascr. cit.).<br />

Il Mutolo aveva insistito per sapere dal cugino se la circostanza delle denunce<br />

confidenziali al Contrada fosse vera, ricevendone nette smentite; solo a seguito della precisa<br />

contestazione da parte del Mutolo, che “si sapeva con precisione” che l’incontro tra i due si<br />

era verificato all’interno del Palazzo di Giustizia (tale particolare era stato rivelato sempre<br />

dal Riccobono al Mutolo nel corso di un successivo colloquio), il Siracusa aveva fatto delle<br />

parziali ammissioni in ordine ad un suo possibile incontro con il dott. Contrada all’interno<br />

del Palazzo di Giustizia avente però altro oggetto non meglio specificato; tali tardive e<br />

necessitate ammissioni da parte del cugino avevano fatto capire al Mutolo che il fatto era<br />

realmente accaduto (testualmente - Riccobono a Mutolo :” dicci che ci parlò o Tribunale” -<br />

Mutolo al Siracusa: “ Tanino, guarda che a te ti hanno visto, cioè sanno con precisione, non<br />

lo so come, che tu ci ricisti o dott. Contrada “ - Siracusa al Mutolo: “ No Gaspare, può<br />

darsi che effettivamente io ci parlavo per qualche cosa lecita e qualcuno ha immaginato<br />

questo” cfr. f. 54 trascr cit.).<br />

Successivamente il Mutolo aveva recuperato tre o quattro milioni del progetto fatto<br />

dal cugino che tali “Caravella” non gli avevano corrisposto, intimandogli, però, di non<br />

costruire piu’ nella zona di Pallavicino.<br />

Parlando, poi, del peculiare rapporto di amicizia che lo legava al Riccobono, Mutolo<br />

ha riferito che egli era l’unico componente della famiglia di Partanna-Mondello che<br />

divideva con il capo anche la casa: nel corso della comune latitanza i due avevano, infatti,<br />

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