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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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lavorazione di ferro battuto di proprietà di Antonino Siracusa è risultato ubicato al civico n°<br />

39 della medesima via; il predetto Antonino Siracusa è risultato cugino di Mutolo, essendo<br />

figlio di Ingrassia Lucia, sorella della madre del collaborante, Antonina Ingrassia (cfr. ff. 66<br />

e 67 ud. 18/10/1994- deposizione cap. Luigi Bruno).<br />

Mutolo ha, altresì, dichiarato di non avere potuto seguire gli sviluppi delle decisioni<br />

dei vertici di “Cosa Nostra” rispetto alle determinazioni da adottare nei confronti del<br />

predetto funzionario, essendo stato tratto in arresto nel Maggio 1976 ed essendo stato<br />

continuativamente ristretto fino al Febbraio 1981, epoca dei primi permessi concessigli dal<br />

magistrato di sorveglianza (circostanze acclarate documentalmente nella già citata scheda<br />

riepilogativa dei periodi di detenzione sofferti dal collaborante nonchè dei permessi dallo<br />

stesso fruiti - acquisita all’ud. del 22/9/1995) ma, ha dichiarato di avere appreso che, proprio<br />

per non essere mai entrato in rapporti di collusione con gli ambienti mafiosi, il dott.<br />

Giuliano era stato ucciso (cfr. ff. 132 e ss. ud. del 7/6/1994).<br />

E’ risultato che, proprio all’interno del bar “Lux” , di proprietà di Siracusa Giovanni,<br />

cugino di Gaspare Mutolo, il dott. Giuliano era stato ucciso la mattina del 21 Luglio del<br />

1979 (- cfr. rapporto sull’omicidio Giuliano acquisito all’ udienza del 19/04/1994 e<br />

testimonianza di Siracusa Giovanni ff. 57 e ss. ud. del 13/5/1994) e non deve sorprendere<br />

che dalla data dell’iniziale “sorveglianza” di tale funzionario a quella della sua barbara<br />

uccisione siano intercorsi diversi anni, atteso che, prima di eliminarlo fisicamente, la<br />

medesima associazione criminale aveva tentato inutilmente di intimidirlo, perseguendolo<br />

con gravi minacce di morte, sicchè, quando l’ azione professionale del predetto funzionario,<br />

al vertice della Squadra Mobile di Palermo, aveva conseguito brillanti risultati colpendo la<br />

predetta organizzazione nei suoi punti piu’ strategici e vitali, era pervenuta alla decisione<br />

finale della sua uccisione.<br />

E’, peraltro, un dato notorio, in quanto acclarato in numerosi procedimenti giudiziari<br />

riguardanti i c.d. “omicidi eccellenti”, che “Cosa Nostra” , una volta emesse le proprie “<br />

sentenze di condanna a morte”, è solita attendere il momento logisticamente piu’ propizio,<br />

ovvero quello piu’ necessario, perchè intollerabile diviene l’azione ai suoi danni da parte<br />

della vittima predestinata, per eseguire le proprie sciagurate determinazioni; a riprova di ciò<br />

deve osservarsi che, anche l’omicidio dell’ufficiale dei C.C. Giuseppe Russo, fu eseguito il<br />

20/8/1977, a distanza sempre di alcuni anni dall’originaria decisione di sottoporre a<br />

controllo anche tale funzionario.<br />

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