PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

dibattimento dal Pedone sullo specifico tema delle estorsioni.
domande:
Ed infatti, escusso all’udienza del 7/9/1994, il Pedone ha così risposto alle seguenti
Presidente: “ Lei ha mai subito danneggiamenti nel suo locale?”
Pedone: “No”
Presidente: “ Richieste estorsive?”
Pedone: “No, no”
Presidente: “ Ha mai pagato somme?”
Pedone: “No, no”
Presidente: “ Per protezione?”
Pedone: “No assolutamente: Sferracavallo nella sua fisiologia di borgata
marinara ha avuto la fortuna di essere esente da questo flagello”.
Ora, poichè tale ultima affermazione è assolutamente infondata (ne costituisce prova
proprio quel procedimento penale avente ad oggetto numerose estorsioni consumate proprio
nella zona di Sferracavallo, cui si è accennato, e nell’ambito del quale il Pedone aveva
ricevuto una comunicazione giudiziaria quale indiziato di associazione per delinquere),
possono prospettarsi due spiegazioni: o è vero che il Pedone non ha mai subito richieste
estorsive, il che può solo significare che è stato così vicino alle famiglie mafiose del luogo
da venire preservato a cagione di ciò da tale inesorabile prassi dell’agire mafioso nel
territorio; ovvero il Pedone è stato reticente nel negare la circostanza e ciò in totale adesione
alla legge dell’omertà.
Nell’un caso e nell’altro dalla sua condotta processuale si evince una precisa volontà
di negare la verità, mentre di notevole ambiguità, nonostante il teste abbia negato la
circostanza, sono state le dichiarazioni rese sull’ incontro nel suo locale tra l’odierno
imputato ed il Riccobono.
Infatti inizialmente la difesa gli ha reso noto che, secondo quanto riferito da Spatola
Rosario (che il teste ha sostenuto di non conoscere - v. f. 81) egli, nel 1980, avrebbe dato un
tavolo, nella parte terminale del suo locale, vicina ai servizi, a Riccobono Rosario che era in
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