PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

apportare su alcuni fatti piu’ gravi perchè, a suo dire, ciò comporterebbe gravi pericoli
per lui stesso e per altri inquirenti;
documenta;
- accenna ad accuse pesanti su personale e su funzionari della Questura ma non
- al constatato ristagno delle indagini piu’ importanti ed alle sollecitazioni del
Questore, a proposito delle indagini Giuliano, in cui si profila un quadro abbastanza valido
per affondare le investigazioni, dichiara di potere “scrivere 500 pagine” per inchiodare nel
suo complesso, una grossa fetta della malavita palermitana, ma riesce a diluire nel tempo
ogni concreto riferimento o rapporto.
Soltanto con la nuova direzione della Squadra Mobile e con un’apposita equipe di
funzionari si riesce a raccogliere tutto il materiale già esistente, ad ultimare alcune
indagini, sino a dar vita all’impegnativo, noto rapporto dei “54”; si riesce, altresì, a
stimolare adeguatamente, con rapporti suppletivi, indagini già in corso di istruttoria ma
arenatesi, l’Autorità Giudiziaria, sino ad ottenere l’emissione di mandati di cattura per tre
pericolose associazioni per delinquere, fra le quali la potente associazione per il traffico
siculo-americano della droga facente capo ai noti boss Bontate e Badalamenti.
Tali attività che ben avrebbe potuto portare a termine il dott. Contrada, il quale,
peraltro, in passato aveva dato tante prove di capacità e di attaccamento al dovere, aspetto
questo che non può certo essere dimenticato, vennero, come detto, realizzate senza l’attiva
collaborazione dello stesso, il quale si riservò sempre di presentare un rapporto di una
colossale associazione per delinquere sulla quale, nel contempo, alimentava perplessità e
dubbi.
Sulla conclusione felice delle ultime operazioni antimafia vennero fatte filtrare delle
indiscrezioni alla stampa, veramente pregiudizievoli per l’immagine che si è inteso dare
alle diverse operazioni, frutto di un fronte unito delle Forze dell’Ordine (Polizia-
Carabinieri-Guardia di Finanza) e di un impegno collettivo dei funzionari della Questura,
che vale a spersonalizzare la lotta alla mafia. Di ciò viene piu’ dettagliatamente riferito
nell’acclusa relazione.
Non va, poi, sottaciuto che la inconfessata pretesa di tenere un certo controllo
sull’attività della Squadra Mobile attraverso qualche funzionario che nella ristrutturazione
e nel nuovo energico indirizzo non si riconosce, crea ulteriori difficoltà.
L’attuale “tranquillità” del V. Questore Contrada potrebbe derivare da un tipo di
inattività sostanziale che “tranquillizza” certi settori (tu non attacchi- noi non
attacchiamo); in un tale quadro di logorio psicologico potrebbe trovarsi la spiegazione di
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