PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

gli altri uomini erano rimasti all’oscuro dei dettagli esecutivi e degli specifici obiettivi cui
l’operazione era diretta (cfr. dep. Borgese cit.- dep. Impallomeni ud. 20/5/1994); neppure i
fonogrammi per le convocazioni, che normalmente si facevano partire dall’Ufficio del Capo
di Gabinetto del Questore, nell’occasione erano stati fatti transitare dal predetto ufficio (cfr.
dep. teste Ferdinando Pachino f. 40 ud. 5/9/1994); concentrato tutto il personale presso la
predetta caserma era stato impedito a chiunque di potere avere contatti con l’esterno, sia
pure soltanto telefonici; i telefoni della caserma erano stati addirittura disattivati all’evidente
fine di evitare qualunque divulgazione di notizie all’esterno che potesse compromettere il
buon esito dell’operazione; soltanto poco prima che l’operazione iniziasse erano state
consegnate le buste ai diversi gruppi operanti con i nominativi dei soggetti da arrestare (cfr.
dep. Borgese ff. 57 e 72 ud. cit.- dep. Guglielmo Incalza ud. 24/1/1995 ff. 185 e ss.- dep.
Domenico Colasante ff. 31 e ss. ud. 31/1/1995- dep. Ottavio Fiorita ff. 94 e ss. ud.
31/1/1995- dep. Vincenzo Boncoraglio ff. 124 e ss. ud. 10/1/1995- de. Girolamo Di Fazio ff.
59 e ss. ud. 17/1/1995).
Molti funzionari avevano contestato l’adozione di tali cautele, ritenute eccessive (cfr.
dep. Francesco Federico ff. 20 e ss.- 65 e ss. ud. 24/1/1995) ed in particolare i funzionari
Vasquez e De Luca avevano vivacemente protestato per non essere stati avvisati
anticipatamente delle modalità e degli scopi dell’operazione (cfr. dep. Borgese ff. 59 e ss. 64
e ss. ud. cit.).
Sul punto il teste De Luca ha dichiarato di essersi recato personalmente anche dal
dott. Immordino per riferigli di non avere ritenuto dignitoso essere stato informato solo
all’ultimo momento degli arresti da eseguire tanto che il Questore nella tornata di arresti
eseguiti successivamente, su mandato dell’A.G., gli aveva voluto dare una dimostrazione di
fiducia affidandogli l’incarico di eseguire personalmente l’arresto di Giovanni Bontate,
compito che il predetto funzionario aveva eseguito con notevole apprensione temendo
seriamente per un suo eventuale esito negativo (cfr. ff. 118 e 119 ud. 28/10/1994 e ff. 22 e
ss. ud. 4/10/1994).
Il teste Vittorio Vasquez ha dichiarato che, dopo essere stato convocato alla caserma
Lungaro con il pretesto della sommossa in carcere, non avendovi trovato il dott. Contrada
aveva tentato di mettersi in contatto telefonico con lui constatando che i telefoni erano stati
disattivati; soltanto dopo avere svolto il proprio incarico (arresto di Miceli Crimi non
eseguito perchè resosi irreperibile) si era messo in contatto telefonico con il dott. Contrada
riferendogli quanto accaduto (cfr. ff. 41 e ss. ud. 10/1/1995) .
Infatti anche Contrada, che appresa la notizia dell’omicidio Basile era rientrato in
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