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PDF, 3.421 KB - La Privata Repubblica

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Bontate Giovanni e lettera da quest’ultimo inviata a Innocenzo Pasta, contenente il<br />

nominativo del Purpi tra i soggetti da contattare al fine di ottenere una simulazione di<br />

malattia in suo favore); nel parlare dei contatti di Adamo Calogero con “Cosa Nostra” ha<br />

riferito particolari su incontri specifici, cui aveva avuto modo di assistere personalmente,<br />

non a conoscenza di Mutolo; nel riferire sulla “latitanza disinvolta” del Riccobono e sui<br />

luoghi dallo stesso frequentati (zona via Ammiraglio Rizzo) ha consentito di colmare i vuoti<br />

di conoscenze dirette da parte di Mutolo, corrispondenti al periodo della sua carcerazione;<br />

ha riferito della costruzione da parte del Riccobono di una villa nella zona di Villagrazia, la<br />

cui intestazione ad una sua parente ha trovato positiva verifica; ha dichiarato di avere<br />

personalmente assistito al colloquio intervenuto tra il Riccobono ed Angelo Graziano,<br />

collocato cronologicamene inorno al 1974, nel corso del quale lo stesso Graziano aveva<br />

parlato in ordine alla disponibilità di un appartamento nella via Guido Jung che aveva<br />

procurato al dott. Contrada (mentre per Muolo si trattava di circostanza appresa “de relato”<br />

dal Riccobono); nel riferire sui colloqui intervenuti tra Stefano Bontate e Teresi, in ordine<br />

agli appuntamenti da fissare per il tramite del Conte Arturo Cassina con il dott. Contrada, ha<br />

dimostrato di avere una conoscenza diretta di tale fatto (collocato cronologicamente nel<br />

1979 in un’epoca in cui il Mutolo era ristretto in carcere) assolutamente casuale, ma proprio<br />

per questo di decisivo rilievo in quanto non configurabile come conoscenza “de relato” in<br />

senso tecnico; in ordine agli eventi successivi all’omicidio Cappiello ha dimostrato di essere<br />

a conoscenza di numerosi episodi che hanno consentito di attestarne l’effettiva vicinanza al<br />

gruppo di mafia del Riccobono, facendo riferimento anche ad alcuni particolari che hanno<br />

trovato riscontro documentale (vedi decisive testimonianze rese alla Polizia dai parenti di<br />

alcuni denunciati: Buffa e Davì).<br />

Nel riferire, sugli specifici “favori”, a sua conoscenza, fatti dal dott. Contrada ad<br />

“uomini d’onore”, ha parlato di due episodi: l’intervento dell’ imputato in favore di Stefano<br />

Bontate nella pratica relativa alla patente e quello relativo alla consegna della patente a tale<br />

“Pinè” Greco, “uomo d’onore” di Ciaculli, sempre per interessamento del dott. Contrada,<br />

fatti totalmente ignoti al Mutolo.<br />

Per quanto riguarda il primo dei due episodi riferiti, come si avrà modo di vedere<br />

nel trattare la parte della motivazione riguardante il collaborante Salvatore Cancemi, anche<br />

questo collaboratore di giustizia ha riferito, in epoca antecedente ed in modo piu’ completo<br />

rispetto a Mannoia, su tale fatto, per cui l’ esame di quanto dichiarato da quest’ultimo in<br />

termini di riscontro alle dichiarazioni del Cancemi, sarà rinviato per evitare ripetizioni e per<br />

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